Economia

L'icona. Abarth compie 70 anni, Torino gli dedica una via

Redazione Motori lunedì 28 ottobre 2019

Il mito dello Scorpione compie 70 anni. Il marchio Abarth, uno dei più conosciuti al mondo, oggi vanta una community di oltre 110mila fan e più di 70 club in Europa, e il record di vendite nel 2018 (quasi 25mila unità). Nei giorni scorsi per celebrare la ricorrenza, l'intitolazione di una strada di Torino al suo fondatore, nel 40esimo della sua morte, Carlo Abarth: l'uomo che per primo intuì le potenzialità dell'elaborazione e del technical upgrade su auto di normale produzione.

Ed è proprio a Torino che Abarth, austriaco di nascita e italiano d'adozione, nel 1949 iniziò la sua carriera alla Cisitalia e sempre qui, insieme al pilota Guido Scagliarini, aprì la prima sede della sua azienda, la Abarth & C. È in quegli anni che nasce un sodalizio indissolubile con Fiat: la prima vettura dello Scorpione è una 204 A, derivata da una Fiat 1100, che ha scritto una pagina memorabile nella storia dell'auto, quando il 10 aprile 1950 Tazio Nuvolari vinse la sua ultima gara, la Palermo-Monte Pellegrino.
Sempre a Torino, il 4 luglio del 1957, venne presentata la Fiat 500. Carlo Abarth se ne innamorò convincendosi che, con alcune
elaborazioni, sarebbe potuta diventare estremamente performante. Nascono così le prime Fiat-Abarth 595 che cominciano a vincere su tutti i circuiti e, al tempo stesso, le famose "cassette di trasformazione Abarth" per elaborare i "cinquini" diventano l'oggetto del desiderio degli appassionati.

Sono gli anni Sessanta però il periodo d'oro per Abarth che, per far fronte alla crescente richiesta, decide di spostare la produzione in una nuova fabbrica sempre nel capoluogo piemontese. Da allora la storia dello Scorpione è fatta di successi industriali e sportivi: 10 record del mondo, 133 record internazionali, più di 10mila vittorie su pista. Il mito cresce sempre più, entrando persino nel linguaggio comune. Dal 1971 Abarth diventa a tutti gli effetti di proprietà del Gruppo Fiat e la memoria va alle Fiat 124 Abarth, 131 Abarth e Ritmo Abarth. Nel 2008, il rilancio del marchio, attraverso una nuova linea che nasce per far sognare tutti gli amanti dell'automobilismo sportivo, come dimostrano i modelli Abarth Grande Punto (2007) e Abarth 500 (2008), oltre ai kit prestazionali per ciascuna vettura e alle versioni da gara Abarth Grande Punto Rally Super 2000 e Abarth 500 Assetto Corse.

Da allora i modelli si sono succeduti a ritmo incessante: dall'Abarth 695 Tributo Ferrari (2010) all'Abarth 595 Yamaha Factory Racing (2015), dall'Abarth 695 Biposto Record (2015) all'Abarth 695 Rivale (2017), dall'Abarth 124 spider (lanciata nel 2016), all'Abarth 124 GT e alla nuova gamma Abarth 595 (entrambe nel 2018). E oggi la leggenda dello Scorpione continua con la gamma Abarth "70esimo Anniversario" declinata sui modelli Abarth 595 e Abarth 124, oltre alle nuovissime Abarth 595 esseesse e Abarth 124 Rally Tribute.

«Il 2019 è stato un grande anno per noi - spiega Luca Napolitano, Head of EMEA Fiat and Abarth brand - volevamo iniziarlo come Carlo Abarth avrebbe voluto, con record e vittorie. Abbiamo fatto il record delle vendite perchè il 2018 si è chiuso con quasi 25mila unità, record storico per la nostra marca e poi vittorie nei rally, perchè la 124 Rally ha portato a casa il campionato europeo e il campionato del mondo della categoria R-Gt. Inoltre, abbiamo lanciato una gamma dedicata al 70esimo anniversario, abbiamo ripreso un logo storico dell'Abarth, che è la esseesse, e abbiamo appena lanciato la 695 70 Anniversario in 1949 esemplari, sarà la vettura preda di tutti i collezionisti. Inoltre abbiamo appena chiuso a Milano gli Abarth Days, più di 5mila persone sono arrivate da tutta Europa per venire a festeggiare con noi. Ora il momento più emozionante, il Comune di Torino ha deciso di dedicare una via alla memoria del nostro fondatore, a dimostrazione di quanto la città sia legata alla nostra storia».

Per Roberto Giolito, Head of FCA Heritage, «l'onore tributato dal Comune di Torino a Carlo Abarth oggi è particolarmente
significativo, proprio perchè è a Torino che l'austriaco Abarth ha realizzato il suo sogno, immerso in una comunità e prolifica e ricca
di esperienze nel saper fare automobili». Così, Annaliase Abarth, vedova di Carlo sogna «un museo dedicato a lui. Lavoro su questo progetto - spiega - e lo sogno a Torino, certo si potrebbe fare anche a Vienna, ma Torino è la città più adatta, qui c'è la sua storia e il suo lavoro».