Economia

Alimentare. L'amarissimo olandese Petrus diventa italiano

Redazione economia lunedì 6 aprile 2020

Diventa italiano lo storico amaro olandese Petrus, «l’amarissimo che fa benissimo» come dicevano le pubblicità negli anni del Carosello. Lo ha comprato Caffo 1915, l’azienda italiana famosa per l’Amaro del Capo.

L'amaro Petrus è stato creato a fine ‘700 dal distillatore olandese Petrus Boonekamp. Nei secoli ha cambiato diversi proprietari, fino ad entrare nel gruppo Cinzano, che è stato comprato dall’irlandese Guinness che a sua volta, dopo una fusione del 1997, fa parte del colosso britannico Diageo.

Per Caffo questa operazione «è parte di un più ampio progetto di crescita per linee esterne, diversificazione e di internazionalizzazione del gruppo». L’azienda spiega infatti che Petrus è un tipo di amaro molto apprezzato in Germania e, più in generale, nell’Europa del Nord. Essendo un “amarissimo” non è un concorrente dell’Amaro del Capo. «Quando ero molto giovane – ha spiegato il presidente del gruppo, Giuseppe Caffo – l’amaro Petrus era un punto di riferimento in quanto all'apice del suo successo in Italia. Un successo così clamoroso che per lanciare Vecchio Amaro del Capo avevo inventato una sorta di pubblicità “comparativa” che iniziava proprio, con “Non è olandese …”. Certamente, a quei tempi, mai avrei immaginato che un giorno sarebbe entrato a far parte del nostro gruppo aziendale».

I Caffo sono distillatori da quattro generazioni: il fondatore Giuseppe avviò l’attività a fine ‘800 è nel 1915 comprò un’antica distilleria a Santa Venerina, nel Catanese. I figli, alcuni dei quali erano emigrati in Australia e poi rientrati, fondarono la “Fratelli Caffo - Distillerie di alcole, brandy e tartarici” e rilevarono uno stabilimento a Limbadi, vicino a Vibo Valentia. Oggi la produzione di molti dei marchi del gruppo avviene ancora in Calabria mentre, dal 2006, Caffo ha incorporato una seconda distilleria in provincia di Udine, specializzata nelle grappe.