Economia

Istat. Pil in ribasso a +0,9, debito record. Disoccupazione giovanile sale al 33%

Redazione Romana venerdì 1 marzo 2019

Nel 2018 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.753.949 milioni di euro correnti, con un aumento dell'1,7% rispetto all'anno precedente. In volume il Pil è aumentato dello 0,9%. Lo rileva l'Istat rivedendo al ribasso la stima precedente del +1%. Sempre nel 2018 il rapporto tra deficit e Pil si è attestato in Italia al 2,1% in miglioramento rispetto al 2,4% del 2017 anno su cui avevano pesato anche gli effetti dei salvataggi delle banche in crisi. Le previsioni del governo indicavano a dicembre scorso un deficit per l'anno pari all'1,9% del Pil. Quello del 2018 è il livello più basso dal 2007, quando il deficit si attestò all'1,5% del Pil.

Nel 2018 il debito pubblico italiano è
salito al 132,1% del Pil contro il 131,3% del 2017. Si tratta del livello più alto mai raggiunto, oltre il picco del 131,8% raggiunto nel 2014. La stima fissata dal governo era pari al 131,7%. Il dato 2018 segna anche un'inversione di tendenza, con il debito che torna a salire dopo quattro anni consecutivi di calo. L'ultima volta che il rapporto debito/Pil italiano è risultato inferiore al 100% risale al 2007, subito prima della crisi, quando si collocò al 99,8%.

A gennaio, invece, aumenta il numero degli occupati: sono 21mila in più rispetto al mese precedente e 160mila in più nel confronto con gennaio 2018. Su base mensile l'aumento riguarda soltanto gli uomini (+27mila), mentre diminuiscono le donne (-6 mila) che hanno un impiego. Su base annua, invece, l'espansione interessa entrambe le componenti di genere concentrandosi esclusivamente tra gli ultracinquantenni (+250 mila).

A gennaio il tasso di disoccupazione cala tra i 25-34enni mentre è in aumento in tutte le altre età, quello dei 15-24enni si attesta al 33% in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a dicembre. Inoltre il tasso di inattività sale tra i giovani mentre risulta in diminuzione nelle età centrali e stabile tra gli ultracinquantenni. Su base annua in tutte le classi di età ad eccezione dei 15-24enni si osserva una crescita del tasso di occupazione e un calo del tasso di disoccupazione. Il tasso di inattività aumenta tra i 15-34enni mentre diminuisce per le persone di 35 anni o più.