Economia

Media. A marzo gli investimenti pubblicitari crollano: -29%

Redazione Economia lunedì 25 maggio 2020

Anche gli inserzionisti della pubblicità si sono fermati nelle settimane del lockdown. Secondo le rilevazioni di Nielsen, azienda leader nella misurazione dei dati del settore, a marzo gli investimenti pubblicitari sono crollati del 29%, con una raccolta pubblicitaria complessiva inferiore di 243 milioni rispetto a marzo 2019 (sono 595 milioni contro 837). Saranno pessimi anche i dati di aprile, che saranno noti fra qualche settimana. Per adesso questo crollo di marzo ha mandato in negativo, del 9,2%, il bilancio dei primi tre mesi.

Nessun mezzo si è salvato da questo crollo, per quanto gli italiani rimasti in casa abbiano aumentato il loro consumo mediatico, soprattutto per l’aumento delle ore spese a guardare la televisione e di quelle dedicate a informarsi sull’evoluzione della pandemia. Gli investimenti in pubblicità televisiva sono scesi del 30,9% (a 248 milioni di euro), quelli sul digitale del 19,2% (a 249 milioni), quelli sui quotidiani del 34,1% (a 33 milioni di euro) e quelli sui periodici del 31,5% (a 23 milioni di euro). La pubblicità dei cinema, che l’anno scorso a marzo aveva portato 2,4 milioni di euro, si è azzerata con la chiusura delle sale.

Solo due settori dell’economia hanno aumentato gli investimenti pubblicitari anche a marzo, sempre nel confronto con un anno fa: quello della “gestione casa” e quello istituzionale.

Nei prossimi mesi il mercato pubblicitario risalirà dai livelli di marzo-aprile, ma è ancora presto per dire quanto. «Credo che sull'intero anno vedremo un calo sicuramente a doppia cifra ma non con un 2 davanti. Non credo che arriveremo a quelle cifre» ha detto Alberto Dal Sasso, Ais managing director di Nielsen, aggiungendo che la ripresa sarà comunque lenta, non ci si aspettano grandi rimbalzi.