Economia

L'invito. Zambrano: 85mila giovani tecnici da assumere

Redazione Romana venerdì 21 agosto 2020

Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale ingegneri

«Sicuramente dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi c'è più attenzione in generale verso la condizione delle nostre infrastrutture stradali: abbiamo visto l'avvio di interventi normativi e di organismi che dovrebbero curare la manutenzione. Ma, al di là delle carte, non si è visto granché». Lo dice Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale ingegneri e coordinatore della Rete professioni tecniche. «Le norme ci sono, le possibilità di fare gli interventi ci sono, ma manca - spiega Zambrano - l'organizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Assumere tecnici qualificati è difficilissimo: eppure, nella scuola sono stati assunti 85mila precari. Bene, assumiamo 85mila nuovi tecnici per i servizi di ingegneria che non solo conoscano le norme, ma che anche e soprattutto, conoscano le nuove modalità di progettazione, compreso il Bim e le novità del digitale».

«Come ingegneri conosciamo bene l'importanza della manutenzione e della conservazione delle opere. Lo andiamo predicando dappertutto e nove anni fa abbiamo presentato un Piano per la prevenzione dei danni da sisma, che solo oggi si è cominciato a prendere un pochino in considerazione con il Sismabonus. E abbiamo fatto migliaia di corsi di formazione. Quello che possiamo dire è che sicuramente, con la tragedia del crollo del ponte Morandi, è cambiata l'attenzione verso la manutenzione», aggiunge Zambrano.

Una sensibilità diffusa, continua Zambrano: «L'anno scorso siamo andati nelle piazze italiane con 500 gazebo proprio per parlare di prevenzione e sisma e abbiamo visto una risposta altissima da parte dei cittadini». L'altra lezione da trarre dalla tragedia di Genova e da tenere a mente per il futuro è stata quella «che accorciare i tempi per la ricostruzione si può»: «Se tutte le amministrazioni pubbliche viaggiano insieme, alla stessa velocità, le cose si fanno e bene». Un aspetto questo, dice Zambrano, «molto più importante delle norme speciali e dei commissariamenti: viaggiare insieme nella stessa direzione».