Economia

Pmi Index. Il nodo approvvigionamenti frena l'industria europea, ma l'Italia corre

Redazione Economia martedì 2 novembre 2021

La manifattura italiana da sedici mesi in ripresa

Continuano a pesare sull'industria europea i problemi legati alle catene di approvvigionamento (in inglese supply chain) l'Italia continua a correre e a ottobre sorpassa Germania, Francia e Spagna con un miglioramento quasi record delle condizioni del settore manifatturiero. La domanda dei clienti si è infatti rafforzata ulteriormente il mese scorso, e l'ultima espansione dei nuovi ordini è stata la più veloce da giugno. Di conseguenza, malgrado sia diminuita leggermente da settembre, la produzione ha riportato di nuovo una forte crescita, a uno dei livelli più veloci della storia dell'indagine. Il Pmi dell'Eurozona scende invece ai minimi da otto mesi.

Il settore manifatturiero italiano ha avuto un altro mese di crescita rapida. All'inizio del quarto trimestre, tuttavia, le interruzioni sulla catena di distribuzione continuano a frenare il settore. I tempi medi di consegna si sono allungati a causa della carenza di materiale e dei problemi legati ai trasporti, aggravando ulteriormente le pressioni inflazionistiche già a livelli senza precedenti. Nonostante ciò, l'Indice Pmi di Markit del settore – che con una sola cifra fornisce un quadro degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero – a ottobre è aumentato a 61,1 da 59,7 di settembre, segnalando il sedicesimo mese consecutivo di miglioramento dello stato di salute del settore. L'ultimo valore è stato inoltre il maggiore da giugno e il terzo più alto mai registrato. «I problemi legati alla fornitura stanno senza ombra di dubbio rallentando ad ottobre la crescita del settore, con parecchie aziende manifatturiere che hanno notato di non essere state in grado di soddisfare qualche ordine a causa della carenza di beni, fattore questo che inoltre ha influenzato le aspettative della produzione dei prossimi 12 mesi», osserva Lewis Cooper, Economist di Ihs Markit. Ma aggiunge: «In generale il settore continua complessivamente ad eccellere, malgrado la perdita di vigore della crescita della produzione rifletta principalmente quanto detto prima, mentre le vendite in corso rimangono forti».

Meno roseo il quadro europeo. L'attività manifatturiera nella zona euro è buona ma le strozzature della catena di approvvigionamento e i problemi logistici hanno fatto impennare i costi degli input e limitato la crescita. Le interruzioni in corso causate dalla pandemia di coronavirus, insieme a una carenza di autisti di veicoli pesanti, hanno causato carenze di prodotti e lasciato le fabbriche in difficoltà a causa della mancanza di materie prime necessarie. Il Pmi finale di Markit è sceso ad un minimo di otto mesi a 58,3 ad ottobre da 58,6 di settembre, mentre la stima iniziale «flash» era di 58,5.