Economia

Indagine. Non profit, nei prossimi due anni saranno inseriti 500 nuovi manager

giovedì 20 dicembre 2012
Il mondo del non profit apre le porte ai manager. Nei prossimi due anni saranno inseriti circa 500 nuovi direttori e responsabili di funzione. È quanto emerge da una analisi condotta da Amrop, partnership mondiale indipendente di executive search, intervistando circa 100 operatori del settore.In Italia le istituzioni e associazioni non profit sono raddoppiate dal 2000 a oggi e sono ora quasi 500mila. Nel composito universo del non profit ci sono fondazioni, associazioni culturali e sportive, movimenti ambientali, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, Ong internazionali ed enti di studio e ricerca. Un nutrito drappello di onlus, circa 5mila, sono ormai delle vere e proprie organizzazioni, con strutture stabili sul modello di una piccola impresa. È proprio in questo ambito, secondo l’analisi di Amrop, che nei prossimi due anni si assisterà a una vera e propria rivoluzione.Il rinnovamento sarà trainato da un cambio generazionale. Molti direttori e “patron” di queste associazioni, si ritireranno per l’età o per assumere nuovi incarichi. Ci sarà così l’ingresso di forze fresche.Quali caratteristiche devono avere i nuovi manager chiamati guidare il rinnovamento delle onlus? Secondo il survey di Amrop ci sarà innanzi tutto un abbassamento dell’età media. Il non profit è a caccia di manager dai 40 ai 50 anni, che rappresenteranno oltre la metà dei nuovi inserimenti. In alcuni casi (circa il 20%) si punterà sui giovani “under 40”. Altre istituzioni, invece, si affideranno ai senior “over 50”, specie quando la struttura è complessa e richiede competenze gestionali avanzate e una solida esperienza.Un secondo importante elemento – secondo il rapporto Amrop - è rappresentato dagli skill richiesti. Fino a qualche anno fa l’ascesa ai vertici delle onlus avveniva per cooptazione in 4 casi su 5. Veniva in pratica premiata la “militanza”. Nei prossimi anni, invece, la scelta dei vertici, secondo l’indagine Amrop, avverrà in base a criteri professionali. L’identikit del futuro “general manager” comprende una esperienza internazionale, un ottimo inglese, la capacità di guidare team, l’abilità nel reperire risorse, un approccio “commerciale” e competenze che abbracciano marketing, comunicazione, amministrazione, finanza, legale e operations. Alla base, resta però anche una forte “vocazione” perché gli incarichi nelle onlus coinvolgono molto gli aspetti emotivi. "Nelle selezioni del settore non profit - sostiene Antonella Severino, senior consultant Amrop - rivestono una particolare rilevanza le competenze relazionali, l'intelligenza sociale e la capacità di far crescere il livello professionale del team. Il nostro supporto è spesso richiesto al fine di favorire la riuscita dell'incontro tra il sistema di motivazioni e valori del candidato e quello dell'organizzazione".Per inviare i curricula registrarsi al sito www.amrop.it