Economia

POLITICA E IMPRESA. Incontro Marchionne-governo «Fiat resterà in Italia»

sabato 12 febbraio 2011
Il presidente e l'ad della Fiat, John Elkann e Sergio Marchionne, "hanno confermato al Governo l'intenzione di perseguire gli obiettivi di sviluppo della multinazionale italiana, che prevede la crescita della produzione nel nostro Paese da 650 mila a 1 milione 400 mila auto, un obiettivo sostenuto da un investimento di Fiat e Fiat Industrial per circa 20 miliardi di euro". È quanto si legge in un comunicato diramato dalla Presidenza del Consiglio al termine dell'incontro di questa mattina a Palazzo Chigi con i vertici del Lingotto, allargato poi agli enti locali piemontesi."L'azienda e le istituzioni, dal governo alle regioni agli enti locali, hanno condiviso la determinante rilevanza di relazioni industriali costruttive in grado di garantire la governabilità degli stabilimenti e il pieno utilizzo degli impianti assicurando così la remunerazione degli investimenti", spiega la nota."Il Governo ha preso atto positivamente delle intenzioni manifestate dall'azienda e del suo ruolo sul mercato globale" si fa notare ancora. "L'esecutivo ha inoltre confermato che concorrerà a realizzare le migliori condizioni di competitività perchè gli investimenti previsti in Italia siano il volano per raggiungere il più alto posizionamento rispetto ai concorrenti del settore".ROMANI: FIAT CONFERMA 20 MILIARDI DI INVESTIMENTILa Fiat ha confermato investimenti  per 20 miliardi per lo sviluppo della produzione in Italia. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, in conferenza stampa, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi tra Governo e vertici Fiat.SACCONI: TORINO RIMARRA' LA TESTA DEL GRUPPOFiat "non andrà a Detroit, rimarrà a Torino", dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Che comunque ribadisce:  "È evidente che in una logica multinazionale l'Italia ha chance di partenza ottime, legate alla sua cultura ed ai suoi insediamenti, ma che vanno confermate vedendo se ci sono le condizioni. E per Fiat - sottolinea il ministro - sono condizioni di relazioni industriali"."Quello che è emerso oggi è che il cuore del problema è questo. Lo ha detto Fiat ma lo abbiamo condiviso tutti", l'azienda, il governo, e gli enti locali piemontesi presenti al tavolo, dice Sacconi.FIOM: È LA SOLITA FUFFA"La solita fuffa che scarica tutto sui lavoratori per nascondere scelte e problemi veri della Fiat". Lo afferma Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom. "Non c' è nulla di nuovo - aggiunge - tutto resta incerto come era chiaro da tempo. Fino a che si trovera" di fronte una tale penosa acquiescenza del governo e degli enti locali, la Fiat farà quel che vuole e sara" sempre piu" americana".