Economia

L'indagine. Imprese in crisi? Non quelle di pulizia

Maurizio Carucci giovedì 19 febbraio 2015
La pulizia professionale spazza via la recessione. L’ultima indagine Afidamp (l’associazione delle imprese italiane che raggruppa produttori e distributori di macchine e prodotti della filiera) indica una crescita del 4% delle assunzioni e un aumento del fatturato del 2%, retto soprattutto dalla domanda estera. «Gli ultimi dati sono incoraggianti – spiega Stefania Verrienti, segretario generale di Afidamp Fed – e anche le previsioni per il prossimo futuro. L’Italia si conferma ancora uno dei primi produttori al mondo di macchinari e prodotti per la pulizia, insieme a Germania e Stati Uniti».Le piccole imprese con fatturato fino ai quattro milioni di euro sono il 36%, le medie aziende a carattere familiare con fatturato dai quattro ai 30 milioni di euro sono il 52%, che tuttavia operano con successo a livello internazionale. I grandi gruppi, di capitale italiano con fatturato oltre i 30 milioni di euro, alcuni quotati in Borsa, sono il 12%, ma in grado di competere con le più importanti multinazionali del settore.La crisi e la carenza di lavoro hanno senza dubbio avvicinato di più gli italiani verso un comparto in cui la percentuale straniera è altissima. «In generale – continua Verrienti – c’è ancora un pregiudizio diffuso nei confronti della figura dell’addetto alle pulizie, vista come poco qualificata. Noi ci stiamo impegnando con il progetto Pulire Scuola, il primo videocorso completo per il personale Ata».Ci sono opportunità per manager dalla vocazione internazionale e per tecnici specializzati. Per attirare giovani talenti, Afidamp ha indetto un premio di laurea per le migliori tesi che affrontano temi inerenti il settore, offrendo al vincitore un contributo in denaro e uno stage presso una delle aziende associate. E poi c’è la Fiera Pulire, prima del settore in Italia, seconda in Europa (300 espositori, oltre 10mila visitatori e 16mila metri quadrati di esposizione). Si terrà a Verona dal 19 al 21 maggio ed è anche l’occasione per giovani tecnici e ingegneri (e non solo) di mettersi in contatto con le aziende e spazzare via la crisi.