Economia

Risparmio. Come guadagnare fino al 4% lordo con i conti deposito

Paolo M. Alfieri mercoledì 2 novembre 2022

L'inflazione sfiora il 12%

L’inflazione sfiora il +12% su base annua, le famiglie devono stare più attente ai consumi e anche il conto in banca viene rosicchiato pesantemente dal carovita. Cosa fare dunque per preservare i risparmi il più possibile dall’aumento dei prezzi? Come investire il denaro che riteniamo possa non servirci nell’immediato e che possiamo invece fare (almeno un po’) fruttare? Alle opzioni più classiche delle obbligazioni, dell’azionario e degli investimenti immobiliari, negli scorsi anni si erano aggiunti nel portafoglio degli italiani i conti deposito, una sorta di “parcheggio” della liquidità che garantiva il capitale (almeno fino a 100mila euro, grazie al Fondo interbancario di tutela dei depositi) concedendo qualche ritorno. Una scelta che era stata via via abbandonata dai risparmiatori nell’era dei tassi di interesse a zero, ma che sta tornando ora in auge dopo i rialzi dei tassi da parte della Banca centrale europea.

Le banche si sono velocemente adeguate al mercato e hanno così nuovamente iniziato a pubblicizzare le loro offerte sui conti deposito, alcuni dei quali sono anche a zero spese: in questo caso l’imposta di bollo è a carico della banca. Intendiamoci: nessuno di questi strumenti, che spesso si possono aprire con pochi click online, si avvicina minimamente a coprire quanto si perde annualmente con gli attuali tassi di inflazione. Ma questa scelta può essere idonea per piccoli risparmiatori con poca (o nessuna) tolleranza per i rischi finanziari e con un orizzonte temporale non troppo lungo. Sì ma quanto offrono oggi i conti deposito? E quanto arriveranno a offrire da qui a fine anno?

​Il guadagno a un anno

Intanto, esistono due tipologie di conti deposito, quelli vincolati e quelli svincolati, o liberi. I primi impongono al risparmiatore di vincolare la liquidità, cioè di tenere fermi i propri risparmi senza possibilità di chiederli indietro prima di una certa scadenza, che varia solitamente da pochi mesi fino a cinque anni, con un tasso di interesse crescente. I conti deposito liberi, invece, consentono al risparmiatore di poter ritirare il proprio denaro in ogni momento, ma in questo caso il tasso di interesse concesso è molto più basso. Su Internet esistono molti comparatori di conti deposito, grazie ai quali è facile farsi un’idea sui guadagni ottenibili. Poniamo di voler vincolare una somma di 10mila euro per un anno: al momento il tasso di interesse maggiore è quello offerto da Banca Aidexa con il 2,50% lordo (la ritenuta fiscale è al 26%), ovvero 185 euro di guadagno netto in dodici mesi. Offre il 2,50% per i nuovi clienti che apriranno un conto entro il 31 gennaio 2023 anche Banca Progetto, ma solo fino al 30 giugno, dopodiché il tasso scende al 2% fino al 31 dicembre 2023. Igea Digital Bank offre il 2,25% di interesse e 166,50 euro di guadagno annuale. Offre il 2,50% anche Ing, ma in questo caso con l’imposta di bollo dello 0,20% sui depositi a carico dei clienti, per un guadagno annuale di 165 euro.

​Il guadagno a tre anni

Se allunghiamo il nostro orizzonte temporale a un vincolo di tre anni, i nostri 10mila euro possono usufruire di un 3% di interessi lordi annui ancora da Banca Aidexa (666 euro il guadagno totale). Offre il 3,25% annuo Banca Progetto, che con il bollo a carico del cliente di traduce in 662 euro di guadagno in tre anni, e il 3% Santander, anche in questo caso con bollo a carico del cliente e 606 euro di guadagno.

​Il guadagno a cinque anni

Infine, per chi volesse mantenere 10mila euro vincolati per cinque anni, le offerte migliori al momento arrivano da illimity bank e Banca Cf+, che offrono il 4%, che con bollo a carico del cliente si traducono in 1.380 euro di guadagno complessivo, ovvero 276 euro all’anno. Molto più bassi, in generale, i tassi di interesse per i conti deposito liberi. Le offerte più alte sono intorno all’1% lordo, ad eccezione di Banca Progetto, che offre l’1,75% fino al 31 dicembre e l’1,5% per tutto il 2023. In generale, però, è possibile che nelle prossime settimane le banche comincino a riconoscere tassi di interesse più alti, considerato che l’ultimo rialzo dei tassi della Bce di 75 punti base è arrivato solo giovedì scorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA La risalita del costo del denaro ha riacceso un mercato finito in “pausa” da diversi anni. Gli istituti adeguano l’offerta: vincolando la liquidità si può ottenere fino al 4% lordo annuo (ma in nessun caso si arriva a battere l’inflazione)