Economia

Innovazione. Stm, i chip italiani per la tecnologia sostenibile

Elisa Campisi giovedì 11 maggio 2023

Al centro la “Fenice EVO”, un’auto monoposto totalmente elettrica, costruita quasi interamente dagli studenti dell’E-Agle Trento Racing Team dell’Università di Trento. A fianco, “Futura”, l’imbarcazione che usa tecnologie sostenibili ed energia rinnovabile, realizzata da circa 25 studenti, dottorandi e ricercatori dell’Università di Bologna. Poco più in là, un caschetto che permette alle persone non vedenti di fare sport, progettato sempre da studenti, ma di un istituto superiore del Varesotto. A ospitare oggetti così diversi tra loro, ma tutti ugualmente futuristici, è stata la cornice del ST Sustainability Days, che si è tenuto il 4 maggio nel sito di Agrate Brianza della STMicroelectronics, società di semiconduttori che in Italia è presente anche in Sicilia e Campania.

L’evento è stato dedicato a progetti e tecnologie sostenibili sia dal punto di vista ambientale che sociale. Le soluzioni presentate sono state sviluppate da ST stessa o dai suoi clienti e partner, oltre che da studenti e università con cui la società di semiconduttori collabora. Il Sustainability Days è stato anche l’occasione in cui l’azienda ha inaugurato l’ampliamento del suo stabilimento. Gli stand sono stati allestiti proprio nei 7 mila metri quadrati che verranno trasformati in una clean room, l’area produttiva ultra pulita necessaria per lavorare i microchip. La sala verrà collegata al resto dell’impianto Agrate300 già realizzato, per arrivare a un totale di 15mila metri quadrati. Qui saranno lavorate fette di silicio (o wafer) di 300 mm di diametro. L’obiettivo è arrivare alla piena capacità, 8mila wafer a settimana, entro il 2026. L’investimento previsto, di circa 2 miliardi di dollari, serve a rendere STMicroelectronics più compe-titiva, ma ha valore anche nell’ambito degli obiettivi di transizione digitale del nostro Paese.

I microchip, infatti, si trovano ovunque: negli smartphone, nei computer e in tutti i cosiddetti oggetti intelligenti. Saranno indispensabili per lo sviluppo di tecnologie, come i veicoli a guida autonoma, e di servizi al cittadino nelle smart city del futuro. I prototipi presentati nel sito di Agrate Brianza offrono dunque degli spunti per diversi settori: mobilità, abbigliamento, botanica, pianificazione urbanistica e smart home. Tra i progetti più promettenti c’è, per esempio, la lavatrice che grazie alle tecnologie ST misura il carico con precisione e fa risparmiare acqua, energia e sapone. Dalla collaborazione tra la società di semiconduttori, le università, gli istituti tecnici e altre aziende sono nati anche progetti dedicati alla smart agricolture, come per esempio la “Pianta parlan-te”, un meccanismo che permette di estrarre gli elettroni da alcune specifiche colonie di batteri presenti nel terreno e utilizzarli come sorgente di energia elettrica. ST fornisce semiconduttori che possono essere integrati in strumenti intelligenti e, allo stesso tempo, lavora per ridurre al minimo la sua impronta ambientale.

La giornata, infatti, è stata pensata anche per presentare i successi ottenuti dall’azienda in diversi campi e gli obiettivi che si è prefissata: primo fra tutti quello di diventare carbon neutral entro il 2027. Lo stesso stabilimento Agrate300 vuole essere un esempio di sostenibilità, a partire da piccole ma grandi implementazioni: dai pannelli solari sul soffitto, al riciclo dei rifiuti e dell’acqua. Riciclare, però, non sarà suffi ciente. «Come è noto – spiega Andrea Onetti di STMicroelectronics – per raggiungere l’obiettivo europeo di zero emissioni entro il 2050, bisognerà triplicare la produzione di energia elettrica. Per avere un minore impatto sull’ambiente, materiali sempre più efficienti e nuove tecnologie andranno inserite in un ecosistema che si muove di pari passo».