Economia

Gli italiani e l'auto. Crollano rottamazioni e propensione all'acquisto

Mariano da Ronch sabato 13 maggio 2023

È stata presentata a Milano la ventiduesima edizione del Rapporto Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. Nel corso dell’incontro è stato presentato il nuovo e interessante studio condotto da Bain & Company “Il vento dell’Est soffia sull’automotive”, l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani, che appaiono disorientati (anche dai tempi di consegna molto posticipati), rimandano l’acquisto dell’auto e per lo più finiscono per tenersi la propria, come confermato dal drastico crollo delle rottamazioni (-30% nel 2022 rispetto al 2021), con quasi mezzo milione in meno di vetture rottamate. La naturale conseguenza di questi fattori è una crescita continua del parco circolante, nonché della sua età media, che ormai ha raddoppiato i livelli di 20 anni fa, superando i 12 anni di età per vettura. E quando gli italiani devono proprio cambiare l’auto, preferiscono sempre di più noleggiarla anziché acquistarla.

Sempre meno piccole. La progressiva elettrificazione sta portando ad un graduale disimpegno dei Costruttori tradizionali dal segmento delle utilitarie: il segmento A, storicamente molto rilevante in Italia con quote pari ad un quinto del mercato, ha iniziato ad arretrare fino a toccare quota 15%, a beneficio dei segmenti auto più grandi (e costosi). Secondo Bain crolla quindi, almeno per il momento, il falso mito delle piccole elettriche da città: ad oggi i veicoli elettrici ottengono la quota maggiore nei segmenti di vetture medio-grandi. La sofferenza del mercato - che si traduce in un calo delle immatricolazioni - è confermata dalla minore propensione all’acquisto da parte degli italiani. Quasi il 60% della popolazione, infatti, non ha preso in considerazione, lo scorso anno, l’acquisto di un bene costoso come l’auto, principalmente per motivi legati all’incertezza economica. In questo contesto, dunque, incentivi e sconti aggiuntivi, se ben orchestrati, sono l’unico elemento che potrebbe far prendere in considerazione l’acquisto di una nuova auto.

Il vento dell'Est. In risposta alle esigenze di sostenibilità economica dei consumatori, prosegue Bain, il mercato italiano sta quindi diventando sempre più appannaggio di costruttori dell’Est, sia asiatici che dell’Est Europa, in grado di produrre auto a costi più competitivi. Per conquistare il mercato del Vecchio Continente, questi operatori stanno sfruttando nuove catene di fornitura, ma anche soluzioni creative, riposizionandosi nel frattempo su un segmento più premium, in linea con la domanda del mercato europeo. Dalla Cina si stanno affacciando nuovi attori nativi EV, non solo nella parte di mercato mainstream, ma anche nei segmenti top. Non a caso, alcuni marchi asiatici hanno già scalato molte delle prime posizioni nelle vendite globali di vetture elettrificate, scavalcando anche Tesla. La classifica dei principali produttori di vetture elettrificate è costellata di marchi cinesi, che hanno ormai tolto il podio ai player storici: BYD è il primo produttore di auto elettrificate al mondo (Tesla mantiene il gradino più alto nelle BEV). Il grosso delle vendite si registra in Cina, ma la quota in Europa è in progressivo aumento. Lo spostamento dell’assetto verso l’Oriente è particolarmente evidente anche sulle quote di produzione, dove l’Europa ha ceduto lo scettro di principale produttore alla Cina, che già oggi ha raggiunto il quarto posto nella classifica dei Paesi che hanno registrato il maggior numero di brevetti in Europa, con l’Italia solo undicesima. I costruttori dell’Est (Europa e asiatici) conquisteranno nei prossimi anni crescenti fette di mercato (in Italia il 4% al 2030), a scapito dei marchi tradizionali del Vecchio Continente, che dal 2015 ad oggi hanno perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300mila vetture, oggi prodotte per lo più in Cina.

Noleggio in crescita. Esaminando i numeri del mercato, Aniasa conferma che il noleggio veicoli continua a crescere, raggiungendo un’incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni a livello nazionale, con una quota sempre più significativa di nuove vetture ibride (56% del totale immatricolato ibrido plug-in) ed elettriche (32%); una flotta di 1 milione e 200mila mezzi, che si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana, a fronte di 13 miliardi di euro di fatturato. In un mercato dell’auto in calo nel 2022 (-9,5%) e in graduale ripresa nel 2023, il settore del noleggio veicoli è tornato a marciare a velocità elevata, trainato dalla significativa crescita del lungo termine: 415.000 veicoli immatricolati in Italia, per un valore di 10,5 miliardi di euro, una clientela arrivata a 250.000 soggetti tra aziende di ogni dimensione e comparto, pubbliche amministrazioni e soggetti privati, oltre 31 milioni di giornate di noleggio per spostamenti a fini turistici o a breve termine e oltre 5,6 milioni di contratti di car sharing nelle città metropolitane.