Economia

L'indagine. Giganti del Web, crollano gli utili nel 2022

Paolo M. Alfieri mercoledì 30 novembre 2022

Una sede Amazon in Francia

Le tensioni intenzionali iniziano ad avere effetti anche sui giganti del web, che nei primi nove mesi 2022 vedono crescere solo i ricavi. Tra gennaio e settembre di quest'anno i maggiori operatori mondiali del WebSoft hanno registrato un incremento del fatturato aggregato del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, a fronte di una contrazione della redditività operativa (-5,5% l'Ebit) e un crollo del 42% degli utili netti. In particolare, ogni società ha mediamente prodotto un utile netto giornaliero di 16 milioni rispetto ai 27 milioni del 2021. In calo anche la liquidità (-11,9%), pur rimanendo su buoni livelli, mentre i debiti finanziari continuano a crescere. È quanto emerge dall'indagine annuale dell'Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi mondiali Software & Web (WebSoft).

Si ridimensionano i settori che avevano beneficiato dei cambiamenti nelle abitudini dei consumatori: food delivery (+27%), cloud (+21,3%) ed e-commerce (+3,8%). A livello di singoli gruppi, si registra un'impennata dei ricavi delle statunitensi Uber (+99,3%), Booking (+63,5%) ed Expedia (+43,2%), mentre, calano per Activision Blizzard (-21,8%), Qurate (-14,1%), Vipshop (-13,9%) e Wayfair (-12,8%). Per quanto riguarda la redditività industriale, nei primi nove mesi del 2022, Microsoft guida la classifica per ebit margin (41,2%), davanti ad Adobe (35,1%), Oracle (33,4%) e Nintendo (33,0%). (ANSA).

In Borsa, dopo il picco raggiunto nel dicembre 2021, il 2022 è stato un anno da dimenticare per i giganti del WebSoft. A fine 2021 la capitalizzazione delle 25 maggiori WebSoft valeva l'8,3% del valore complessivo delle borse mondiali, mentre attualmente si ferma al 6,6%. Al 18 novembre 2022 il podio di Borsa era occupato da Microsoft (1.735 miliardi di euro), Alphabet (1.219 miliardi) e Amazon (927 miliardi); medaglia di legno per la cinese Tencent (340 miliardi). Da fine dicembre 2021 a metà novembre 2022 solo cinque gruppi hanno registrato una performance particolarmente positiva; si tratta di Pinduoduo (+32,1%), Vipshop (+22,3%), Activision Blizzard (+22,2%), Ibm (+21,2%) e Adp (+14%).

E ancora: secondo lo studio, nel triennio 2019-2021 i giganti del web hanno “risparmiato” 36,3 miliardi di tasse non pagate grazie ai risultati contabilizzati nei paesi a fiscalità agevolata. Nel 2021 circa il 30% dell'utile ante imposte è tassato in paesi a fiscalità agevolata, con un risparmio fiscale di 12,4 miliardi lo scorso anno. L'aliquota media effettiva risulta pari al 15,4%, inferiore a quella teorica del 21,9% calcolata sui principali Paesi in cui operano. In prima linea, Tencent, Microsoft Alphabet e Meta.

Il 67% del fatturato delle 25 maggiori compagnie del Web e Software mondiali è generato dai colossi statunitensi, il 28% da quelli cinesi e solo il 5% dai gruppi di altri paesi. Sempre più evidente la contrapposizione tra Cina e Stati Uniti. Sono 11 le società a stelle strisce, nove quelle dello Stato del Dragone, mentre, l'Europa appare solo con due società tedesche. Il giro d'affari è sempre più concentrato, con i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, che rappresentano la metà dei ricavi aggregati.