Economia

Commissione Ue. Von der Leyen: pronti al price cap sul gas per produrre elettricità

Redazione Economia mercoledì 5 ottobre 2022

Ursula von der Leyen

Accordo tra i 27 sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, incluso il price cap al petrolio. Il via libera è arrivato in mattinata nel corso del Coreper, la riunione dei Rappresentanti dei Paesi membri.La formalizzazione dell'approvazione dell'ottavo pacchetto arriverà per procedura scritta.

Intanto sul nodo cruciale del tetto al prezzo del gas, dopo la posizione in solitaria della Germania che ha deciso di calmierare le bollette con un intervento sul bilancio, qualcosa si muove. La presidente della Commissione Europea Ursula don der Leyen alla plenaria del Parlamento Europeo si è espressa (di nuovo) favorevolmente all’introduzione di un price cap sul gas, sottolineando che si tratterebbe di una soluzione temporanea e concepita «in modo adeguato per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento». «I prezzi elevati del gas fanno lievitare i prezzi dell'elettricità. Dobbiamo limitare questo impatto inflazionistico del gas sull'elettricità ovunque in Europa. Per questo motivo, siamo pronti a discutere un tetto al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità. Questo tetto sarebbe anche un primo passo verso una riforma strutturale del mercato dell'elettricità» ha detto la presidente. Più in generale si pone il problema di come viene determinato il prezzo del gas e del meccanismo della Borsa di Amsterdam considerato superato dalla situazione attuale. «Dobbiamo considerare i prezzi del gas anche al di là del mercato dell'elettricità. Un simile tetto ai prezzi del gas deve essere concepito in modo adeguato per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. E si tratta di una soluzione temporanea per far fronte al fatto che il Ttf, il nostro principale parametro di riferimento per i prezzi, non è più rappresentativo del nostro mercato, che oggi comprende più Gnl» ha detto von der Leyen.

Nel suo intervento la presidente della Commissione Ue ha ricordato i passi avanti fatti dall’Europa, la riduzione del consumo di fas del 10% e soprattutto la diversificazione degli approvvigionamenti con la Russia che fornisce appena il 7,5% del gas che arriva dai gasdotti. Massima allerta sul fronte della tutela delle infrastrutture dopo gli atti di sabotaggio sul Nord Stream. «Per la prima volta nella storia recente, sono diventate un obiettivo. I gasdotti e i cavi sottomarini collegano i cittadini e le imprese europee al mondo. Sono le linee vitali dei dati e dell'energia. Dobbiamo sottoporre a stress test la nostra infrastruttura» e accelerazione verso le rinnovabili con un potenzimaneto del piano RePowerUe.