Economia

ECONOMIA. G7: «regole comuni» e no al protezionismo

sabato 14 febbraio 2009
Parte il processo che dovrà approdare alla definizione di un set comune di regole per migliorare la trasparenza del sistema finanziario globale. Questo, ha riferito il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, presidente di turno del G7 finanziario, una delle conclusioni a cui è pervenuto il vertice. Si tratta, in sostanza, della fissazione di un 'legal standard' a cui ha fatto spesso riferimento Tremonti e che dovrebbe essere rispettato da tutti i paesi. "Inizia un'attività di costruzione e assemblaggio di materiali politici ed economici. È iniziato un esperimento straordinario mirato alla formazione di un corpo di regole giuridiche ed economiche che devono introdurre fiducia ed evitare - sono ancora le parole di Tremonti - che, terminata questa crisi, lo sviluppo futuro porti alla crisi successiva".Il G7 finanziario che si è riunito a Roma si è espresso in maniera concorde contro il protezionismo e non ha parlato degli aiuti al settore auto approvati da alcuni paesi membri. Lo ha detto il ministro italiano dell'Economia e presidente di turno del G7 Giulio Tremonti il quale ha aggiunto di non vedere finora "tendenze pericolose" in nessun Paese."La parte del comunicato relativa al commercio contiene una condanna e una valutazione fortemente negativa contro il protezionismo. C'è stata una discussione tutta convergente sul punto: il protezionismo è negativo. Credo sia un pericolo, sulle economie basate sull'export, è negativo in assoluto per le dinamiche della crisi", ha detto Tremonti nella conferenza stampa finale della due giorni di incontri dei ministri delle Finanze e governatori dei Sette Paesi più industrializzati.Tremonti ha poi fatto diretto riferimento alla contestata clausola "buy American" introdotta dall'amministrazione degli Stati Uniti all'interno del pacchetto di stimolo all'economia approvato questa notte: "Non credo che le formule finora utilizzate siano per ora pericolose o indicative di tendenze pericolose. Allo slogan politico 'buy' corrispondono gli impegni a mantenere gli sforzi per il libero commercio", ha detto.Anche il neo segretario al Tesoro Usa Timoty Geithner ha fatto una battuta sul tema dicendo che il presidente Barack Obama è al corrente dei timori suscitati e si sta muovendo per sedarli.Ad una specifica domanda sulle misure adottate in alcuni Paesi sul settore dell'auto e se alcune di esse potessero essere considerate protezionistiche Tremonti ha poi risposto che "si è parlato di protezionismo. Non mi pare che abbiamo parlato di automobili".Le banche devono fare chiarezza su asset tossici. Le banche devono fare chiarezza su natura e dimensione degli asset tossici presenti nei loro bilanci per rendere più trasparente il mercato finanziario e ripristinare la fiducia.Lo ha detto il governatore di Bankitalia e presidente del Financial stability forum Mario Draghi a margine del G7 finanziario."Indubbiamente ci sono state diverse svalutazioni di asset in varie parti del mondo ma operazioni di chiarificazione sono state avviate. Trasparenza significa che tutte le banche devono tirar fuori tutti gli asset tossici nei loro bilanci", ha detto Draghi."Cosa più importante è che si faccia luce esattamente sulla qualità degli asset bancari"."Molto è stato fatto per la fiducia nei mercati a partire dal primo rapporto del Fsf dell'aprile scorso. Sul lato delle banche sono stati raccolti ad oggi 800 miliardi di capitali e le perdite, che non sono aumentate, oggi sono stimate fra 1.400 e 2.000 miliardi", ha aggiunto Draghi.Fmi, obbligatorie le ispezioni su sistemi finanziari. In ambito di supervisione finanziaria internazionale si sta pensando di rendere obbligatorie per i paesi membri del Fondo monetario internazionale le visite che il Fmi compie per assicurarsi che la struttura di controlli finanziari sia adeguata. Lo ha detto il presidente del Financial stability forum Mario Draghi nella conferenza stampa che ha concluso il G7.Immorali aiuti a chi opera in paradisi fiscali. Il G7 finanziario di ieri e oggi a Roma si è occupato anche del fatto se sia morale e accettabile che i governi in questo momento di crisi aiutino anche istituzioni diramate in paradisi fiscali. Lo ha detto il ministro italiano dell'Economia e presidente di turno del G7 finanziario Giulio Tremonti nel corso della conferenza stampa finale della riunione romana. "Nel mondo ci sono giurisdizioni che sono aree nelle quali l'unica regola è non avere regole e la discussione di oggi è stata anche su questo e sugli effetti politici che questo causa", ha esordito Tremonti. "Se gli interventi sull'economia sono fatti con soggetti e situazioni che interfacciano con paradisi fiscali questo mina la credibilità dei governi. Se chiedi ai contribuenti finanziamenti per soggetti che operano in aree senza regole questo pone nuovi e ulteriori problemi", ha aggiunto.Il ministro ha concluso chiedendo "per la moralità del sistema" la costituzione di quello che ha chiamato "un sindacato" per vigilare "sulla consistenza di tante istituzioni" che hanno diramazioni in questi paradisi fiscali.