Economia

PARIGI. G20, trovato l'accordo sugli indicatori di squilibri

sabato 19 febbraio 2011
Il G20 di Parigi è riuscito a raggiungere un compromesso tra interessi divergenti in merito agli indicatori da utilizzare per misurare gli squilibri economici mondiali. Lo ha annunciato la padrona di casa del summit, il ministro delle Finanze transalpino Christine Lagarde. «Non è stato semplice, ci sono stati, come ovvio, interessi divergenti ma siamo stati in grado di raggiungere un compromesso sul testo - ha dichiarato Lagarde -. Il riferimento ai tassi di cambio e, in misura minore, alla politica monetaria è stato l'obiettivo di un lungo dibattito. Siamo tutti d'accordo sul fatto che il sistema monetario internazionale non può essere ridisegnato né in un giorno né in un anno». Per gli squilibri interni di un Paese si guarderà al livello debito e del deficit pubblico nonché al risparmio privato. Per gli squilibri con l'estero di un Paese si guarderà al saldo delle partite correnti sterilizzando in parte le riserve valutarie, un compromesso che accontenta i Paesi emergenti e le economie avanzate. Si monitoreranno  anche i livelli del tasso di cambio nominale ed effettivo delle valute. Nessun passo avanti invece sulla riforma del sistema monetario internazionale.«Abbiamo incoraggiato tutto il lavoro supplementare sul sistema bancario ombra, e il Financial Stability Board elaborerà una relazione il prima possibile, al più tardi entro giugno», ha spiegato il ministro francese.TREMONTI: ACCOLTA TESI ITALIANA SU DEBITO PRIVATOIl criterio di includere il debito e il risparmio privato per valutare un Paese, cavallo di battaglia dell'Italia, deve essere considerato ora dall'Europa includendolo nella riforma del Patto di Stabilità dopo che il G20 li ha inclusi fra gli indicatori per valutare gli eventuali squilibri globali di un Paese. È quanto auspica il ministro dell'economia Giulio Tremonti al termine del vertice G20 secondo cui «se è buono per il G20 è buono anche per l'Ecofin, anche perchè i principali paesi europei sono qui».«Quando si discuteva della riscrittura del Patto - spiega Tremonti - abbiamo chiesto di considerare il deficit e il debito ma sul debito considerare un catalogo di altri fatti come il risparmio privato, il debito privato, la bilancia pagamenti e la riforma pensioni».