Economia

RIFORME. Fornero frena su contratto unico e cassa integrazione straordinaria

martedì 24 gennaio 2012
​Il ministro del Lavoro Elsa Fornero frena sull'abolizione della cigs e sul contratto unico. Nessuna eliminazione della cassa integrazione straordinaria nel documento sulla riforma del mercato del lavoro che si appresta a presentare. «È stato detto Fornero vuole eliminare la cassa integrazione straordinaria - ha sottolineato il ministro -, non c'è scritto eliminare la cigs nel documento, e non lo so. Vedremo, ne parleremo con i sindacati». Altra questione: il contratto unico. L'idea «non è scritta» nel documento sulla riforma, ma se ne può discutere. «Riguardo alle tipologie contrattuali - ha osservato Fornero - non c'è l'idea del contratto unica, non è scritto nel documento. Ne possiamo discutere in modo civile e ordinato».Sulle questioni i sindacati hanno le idee chiare. La Cisl si dice contraria a un «disegno astratto del governo sul lavoro», ha sottolineato il segretario generale, Raffaele Bonanni. «Dobbiamo - ha proseguito - rendere la cig più stabile ed effettiva la formazione. È significativo che lavoratori e aziende che pagano la cassa non siano d'accordo con il governo». Sulla cig in deroga, Bonanni ha detto che «la paga lo Stato, noi chiediamo che la paghino anche le imprese». Secondo il leader della Cisl, «quando si affronta un momento così delicato con un milione di persone che hanno bisogno di sostegno, è importante capire che fine faranno queste persone, quali soluzioni trovare per loro e chi sta pagando. Dobbiamo rendere la cassa integrazione più stabile e trovare soluzioni migliorative».Altrettanto chiara la Cgil. «Siamo di fronte a un profondo processo di riorganizzazione del sistema industriale e del sistema produttivo, oltre che a elementi diffusi di crisi, quindi togliere uno strumento fondamentale per questi processi è esattamente una follia», ha evidenziato Susanna Camusso, sull'ipotesi di superare la cassa integrazione straordinaria. Intervistata all'interno de L'economia in tasca dal Gr Rai Camusso sul modello italiano di cassa integrazione aggiunge che «in assoluto la valutazione che tutti hanno fatto, non solo in Italia, è che si è trattato di uno strumento che ha accompagnato positivamente la riorganizzazione del nostro sistema, quindi non capiamo le ragioni di sottrarre uno strumento che, ci tengo a dirlo, è in gran parte finanziato dai lavoratori e dalle imprese, quindi non è un intervento e un sussidio dello Stato a questi processi».