Formazione. Fadda (Inapp): «L'Italia investe poco nelle politiche per il lavoro»
Sebastiano Fadda, presidente dell'Inapp
Formazione e buone pratiche
La forza e il successo di Yes I Start Up - selezionata come buona pratica dal Comitato di sorveglianza Pon Iog e inserita dall’Ocse come caso di studio all’interno delle buone pratiche europee - è dimostrata dai dati. L’iniziativa - fino ai primi mesi dell’anno scorso - era rivolta soltanto ai Neet (i tanti giovani che non studiano e non lavorano) e grazie agli ottimi risultati dal 2021 è stata estesa anche a due nuove categorie: donne inattive e disoccupati di lunga durata (anche over 50), con riscontri davvero notevoli. Infatti, il progetto ha centrato proprio in quest’ultimo mese - con nove mesi di anticipo rispetto alla data fissata al 31 dicembre 2022 - l’obiettivo di formare all’autoimprenditorialità 1.000 profili, tra donne inattive e disoccupati di lunga durata. Tra i beneficiari di questo programma figurano prevalentemente donne inattive (47,4%), seguite da donne (32,4%) e uomini (21,2%) disoccupati di lunga durata; la maggioranza di loro è italiana (94%), ha meno di 50 anni (fascia che occupa il 20% degli interessati), possiede un diploma di scuola secondaria, mentre il 10% ha conseguito una laurea specialistica e l’8% triennale. Il 36% dichiara di non avere nessuna esperienza lavorativa, o di aver lavorato con contratti a tempo determinato (27,4%, indeterminato 13,3%). Quanto alla provenienza geografica, figurano in testa Campania, Sicilia, Puglia e Lazio. Molti dei partecipanti hanno già in mente come costituire un’impresa: prevalentemente, nei settori del commercio, alloggio, ristorazione e servizi, nella forma giuridica individuale, con agevolazioni da richiedere tramite microcredito e piccoli prestiti. Ottimi i riscontri anche per la formazione dei Neet, che nel biennio 2019-2020 ha raggiunto oltre 1.700 giovani, e con la nuova edizione - avviata a maggio 2021 – altri circa 400 con l’obiettivo di arrivare a fine anno 2022 a circa 1200. Si tratta di uomini (51%) e donne (49%), quasi tutti italiani e per lo più sopra i 20 anni. Anche in questo caso, la Campania si conferma la Regione che registra la più alta provenienza. La metà di questi ragazzi ha un diploma di scuola secondaria e il 5% una laurea, sia triennale sia specialistica. Adesso rimane attivo il fondo SELFIEmploymente per i tre target, mentre Yes I Start Up torna a concentrarsi al momento solo sui Neet, dato il raggiungimento degli obiettivi fissati per donne e disoccupati di lunga durata. «Il possesso di un titolo di studio più elevato è mediamente associato a vantaggi significativi non soltanto sul fronte dell'occupazione - come per esempio trovare un primo impiego al termine degli studi - ma anche dal punto di vista retributivo - ha affermato il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo -. Per rafforzare la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro e i loro livelli di occupazione bisogna dunque partire da qui, da un investimento forte in formazione. E la riflessione vale in particolare per un Paese, come il nostro, dove oltre due milioni di giovani, pari al 23% dei ragazzi e delle ragazze di età compresa tra i 15 e i 29 anni, non è inserito in un percorso scolastico o formativo e neppure ha un impiego; sono i famosi giovani Neet, che nelle regioni del Sud arrivano a superare il 32%». Formazione gratuita per creare impresa e supportare i Neet che vogliono diventare startupper: ecco la formula innovativa che ha già ottenuto risultati brillanti. «A tre anni dalla prima sperimentazione, Yes I Start Up è diventato un modello strutturato capace di accompagnare e formare giovani e donne a diventare imprenditori e imprenditrici - ha sottolineato il capo progetto per l'Ente nazionale per il microcredito Nicola Patrizi -. Il progetto ha permeato tutto il territorio italiano, dalla grande città sino alle aree interne, grazie alla comunità partenariale aperta che ha contribuito in maniera determinante a creare nuovi imprenditori».
Un’iniziativa concreta per favorire la formazione e l’inserimento professionale dei giovani nel settore delle professioni dell’udito: Amplifon Italia lancia Una laurea con Amplifon, il progetto per finanziare 15 borse di studio a copertura totale delle tasse universitarie dedicato ai giovani diplomati/e che vorranno intraprendere il percorso di laurea triennale in Tecniche audioprotesiche a partire dall’anno accademico 2022/2023. Amplifon coprirà i costi dell’iscrizione al test d’ingresso e dei materiali necessari alla preparazione per tutti coloro che faranno richiesta. Inoltre, l’azienda sosterrà per i 15 studenti/esse selezionati le spese di iscrizione universitarie, erogando anche un contributo di 500 euro mensili per tutta la durata del triennio. Il mestiere dell’Audioprotesista richiede un titolo abilitante universitario che si ottiene con tre anni di studio e un tirocinio e costituisce un’ottima opportunità per coloro che si affacciano al mondo del lavoro. Infatti, il 79,2% dei laureati in Tecniche Audioprotesiche nel 2019 ha trovato un impiego entro il primo anno dalla laurea. La professionalità di queste figure sanitarie, che dal 2018 sono riconosciute da un Albo nazionale, è fondamentale per garantire un servizio capillare e personalizzato ai clienti di Amplifon che, nel 2021, ha inserito nel suo organico oltre 160 nuovi audioprotesisti solamente in Italia. La presentazione della domanda di partecipazione al programma Una laurea con Amplifon, affiancata da una lettera motivazionale, andrà effettuata entro il 30 giugno 2022. In seguito al test d’ingresso, a settembre 2022, chi supererà la prova sosterrà un colloquio motivazionale con il team HR di Amplifon Italia. Al termine della selezione, Amplifon assegnerà le borse di studio agli studenti più meritevoli. Le domande per accedere a Una laurea con Amplifon possono essere presentate al seguente indirizzo: https://lp.amplifon.com/it/una-laurea-con-amplifon.Il corso Ifts di amministrazione di impresa 4.0 di Galdus, ente di formazione professionale con sede principale a Milano, ha aperto le porte del lavoro a 13 giovani allievi che a febbraio hanno iniziato il proprio percorso formativo e lavorativo con un contratto di apprendistato presso aziende e studi professionali a Milano. I percorsi Ifts sono percorsi didattici post diploma della durata di un anno (1.000 ore) ad alta specializzazione tecnologica e che permettono di conseguire un titolo di studio di IV livello europeo. Le realtà che nel mese di gennaio hanno aderito al progetto connesso al corso Tecniche per la contabilità, l’amministrazione e il controllo di gestione di imprese 4.0 hanno così avuto la possibilità di inserire in organico giovani diplomati per formare le nuove figure professionali nel modo più corrispondente alle proprie esigenze. Umana, Agenzia per il lavoro e partner tecnico di progetto, che ha assunto formalmente gli studenti, ha supportato Galdus in tutte le fasi di realizzazione di questo percorso in particolar modo assicurando il giusto matching con le aziende. Al momento dell’inserimento gli allievi hanno una preparazione di base che gli consente di essere operativi fin da subito, avendo già svolto 240 ore di formazione tecnica in contabilità generale e bilancio, informatica per l’amministrazione di impresa e comunicazione con i fornitori e clienti; durante il periodo in azienda, completeranno il proprio percorso con ulteriori 160 ore di formazione didattica che approfondiranno aspetti fiscali e tributari, controllo di gestione e digitalizzazione di impresa. Galdus realizza percorsi Ifts di specializzazione nei settori alta pasticceria e cioccolateria, oreficeria, information technology, amministrazione di impresa, food&beverage.