Economia

Domotica. Se la casa di domani la controlli con lo smartphone

Andrea Persili martedì 24 maggio 2022

Spegnere la televisione, mentre si cammina in strada. Accendere lo stereo, quando si va al cinema. E ancora abbassare tapparelle, sollazzare il cane e mettere in funzione il forno: tutto grazie allo smartphone che diventa scettro di comando su una casa connessa e intelligente.

Assomiglia tanto a una delle nuove invenzioni con cui Melquiades il gitano sorprende il villaggio di Macondo in Cent'anni di solitudine. E invece questa "Smart Home", almeno secondo una ricerca Doxa del 2022, solletica le fantasie di (alcuni) connazionali: più della metà (circa 62%) la vorrebbe così, ma solo se dovesse cambiare casa. Altrimenti appena il 45% aspira a mettere lo smartphone al posto del telecomando nella sala del trono domestico: il 20% degli intervistati non ne vuole sapere per ora di cambiamenti e il 30% non sa che pensare.

Il trend però è in crescita, basti pensare che più di un italiano su due ha migliorato il rapporto con la tecnologia dopo il lockdown. Ca va sans dire, sono i più giovani (Generazione Z e Millennials) ad essere più interessati a questi nuovi prodigi, assai meno i boomers (appena il 30%). Le ragioni dell'attrazione vanno ricercate nel risparmio energetico e sostenibilità (prioritari per il 70%), seguiti da semplificazione della vita e sicurezza.

Nel corso di What’s Next, il percorso di incontri lanciato da Samsung Electronics Italia, emerge con chiarezza che gli italiani sognano forte sulla casa: la vogliono confortevole, bella da vivere ma soprattutto con sprechi ridotti.Tra gli oggetti più desiderati ci sono luci, condizionatori, lavatrici, tapparelle e robot per la pulizia: tutti in perfetta signoria del consumatore che li governa con lo smartphone.

E ormai anche con una certa fluidità: un tempo i protocolli con cui i dispositivi si interfacciavano alle app erano diversi, il funzionamento cervellotico e la casa connessa pareva miraggio per i fan di 'Futurama'. Adesso, con l'introduzione di Matter, si mira a unire gli ecosistemi più disparati per farli funzionare insieme, e con una certa semplicità di gestione.

Così il dominio tecnologico sulla casa diventa assoluto e accessibile: si potrà cucinare in maniera più efficiente selezionando una ricetta e inviandola direttamente al forno o al piano induzione per gestire al meglio i tempi e le temperature di cottura attraverso lo smartphone; ottimizzare la propria spesa controllando da mobile gli ingredienti presenti nel proprio frigorifero per comprare solo quello che manca; suggerire il ciclo di lavaggio e asciugatura migliori per i propri abiti a seconda delle condizioni atmosferiche e per non rovinarli; settare correttamente il condizionatore in base alla qualità dell’aria registrata per ottenere un ambiente fresco e aria pulita. La rivoluzione smart conquisterà ogni metro quadro: dalla stanza dei giochi alla crescita di applicazioni e device nati per la cura degli animali domestici e delle piante.

Certo, gli italiani temono che questo giardino delle meraviglie costi troppo (circa il 58%), ma soprattutto hanno paura per la loro privacy: quasi il 34% si chiede che fine facciano e quale uso venga fatto dei loro dati. Per non parlare della nuova frontiera dell'intelligenza artificiale, che consentirà ai computer di prevedere un comportamento e reagire. Giovanni Locatelli, manager di Samsung Electonics Italia, invita a valorizzare il buono scopo: come ad esempio lanciare un'allerta in caso di comportamenti anomali da parte dei genitori anziani.

Inutile dirlo, non è la tecnologia ma l'uso che se ne fa a costituire discrimine del giudizio. L'intelligenza artificiale può essere usata per proteggere macchine, salvare vite, provare a far coincidere progresso e sviluppo. L'importante è non finire in una distopia da film "Her": dove il sensibile e solitario Theodore, scrittore di lettere d'amore, intraprende una relazione sentimentale con Samantha, sistema operativo dalla suadente voce femminile. Un pericolo che l'essere umano può facilmente scampare, a condizioni che guidi la macchina e non si lasci guidare dal pilota automatico: circa il 67% degli intervistati si dice abbastanza informato sulla smart-house. Un dato positivo ma comunque migliorabile, dal momento che solo il 23% dichiara di essere molto informato in un ambito che richiede competenza e cultura specifica.

Il potenziale a servizio del consumatore è elevatissimo, ma con la tecnologia la clausola di condizionalità è d'obbligo: habere, non haberi (possedere, non essere posseduto). ​