Economia

Fmi. In Italia crescita record del lavoro a tempo

mercoledì 27 settembre 2017

Rispetto agli anni 2000-2007, la quota di lavoro part-time involontario in Italia è aumentata dell'8% nel 2016, l'incremento più alto segnalato dall'Fmi, contro per esempio al circa 7,5% della Spagna, al circa 5% di Grecia e Irlanda e al 4% circa della Francia, per citare i Paesi dove l'aumento è stato più pronunciato. In Germania, le assunzioni part-time involontarie sono invece diminuite di circa l'1%. Gli economisti del Fondo considerano occupati part-time involontari coloro che lavorano meno di 30 ore a settimana perché non sono riusciti a trovare un'occupazione a tempo pieno.

Boom anche per i contratti a tempo determinato in Italia, dove rispetto ai livelli pre-crisi, la quota è aumentata di circa il 3%, un po' più che in Germania (+2,5% circa) e un po' meno che in Francia (+4%). In Spagna, rispetto ai livelli del 2000-2007 i contratti di lavoro a tempo sono diminuiti del 4% nel 2016. L'aumento del lavoro part time e a tempo «riflette, in parte» lo spostamento dell'occupazione in prevalenza verso quei settori dove predomina la componente flessibile.

«Tuttavia - osserva l'Fmi - è minore l'evidenza del fatto che lo spostamento settoriale sia la causa della
debole crescita dei salari». L'analisi rileva piuttosto come, a livello di Paesi, «la fragilità del mercato del lavoro, unita alla debole crescita della produttività, sia la principale forza che pesa sulla crescita delle
retribuzioni». Anche l'automazione sembra abbia avuto un ruolo marginale nel frenare l'aumento dei salari, sebbene il Fondo monetario non escluda possa incidere in modo significativo in futuro.