Economia

Artigianato. Falegnami, posti in crescita

Luigi Marsiglia martedì 19 agosto 2014
«Il legno è materia nobile e strana, non è più terra e carne non è ancora» avvertiva lo scrittore Luigi Santucci nel 1969. Una frase che sottolinea quanto la funzionale semplicità del legno sia stata – e sia tuttora – essenziale per lo sviluppo della società umana. Tanto a Occidente quanto a Oriente. E quella del falegname è tra le professioni apparentemente più semplici eppure più complesse, capace com’è di impegnare mani, cuore e mente, esperienza antica e creatività moderna racchiuse nella sapienza dei gesti. Un mestiere, quello legato alla lavorazione del legno secondo le diverse modalità artigianali oppure industriali, che si è evoluto e che trova proprio qui in Italia le migliori maestranze le quali, riconosciute in tutto il globo, esportano i loro prodotti nei cinque continenti. Ed è un mestiere che ha bisogno oggi di figure altamente specializzate, in grado di essere promotrici e ambasciatrici del made in Italy nel mondo. Lo sa bene FederlegnoArredo, la federazione che dal 1945 difende il "saper fare" delle imprese italiane nel settore dell’abitare e dell’arredamento, dove il nostro Paese è leader indiscusso. Una federazione che si proietta nel futuro, dedicando alle nuove generazioni un polo formativo, l’Its "Rosario Messina" di Lentate sul Seveso (www.poloformativo-legnoarredo.it) in cui i ragazzi dopo la terza media possono apprendere la professione di "Operatore del legno", a contatto sia con gli aspetti più manuali che con le tecnologie più avanzate. Il polo ha avviato anche un corso parallelo alla formazione universitaria di "Tecnico superiore per il prodotto, il marketing e l’internazionalizzazione", per interagire con i mercati esteri.Questi percorsi didattici sono il fiore all’occhiello che FederlegnoArredo presenterà a Rimini, al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, dal 24 al 30 agosto. È il quarto anno consecutivo che la federazione partecipa alla kermesse, con un padiglione e una serie di iniziative di alto profilo culturale, come la mostra "Un pezzo di legno non è solo un pezzo di legno", o di valore educativo-didattico, come appunto i corsi illustrati dagli stessi ragazzi che li frequentano, così da coinvolgere in prima persona i propri coetanei. «In un settore come questo, che dispone ancora di posti di lavoro e con i marchi italiani che riscuotono successo all’estero, poche erano le proposte rivolte ai giovani» commenta Angelo Candiani, presidente dell’Aslam, l’associazione scuole lavoro dell’Alto Milanese, tra i soci fondatori del polo formativo Legnoarredo. «Nel nostro corso destinato ai ragazzi dopo la terza media, i neo-falegnami si trovano alle prese sia con la manualità sia con le nuove macchine industriali a controllo numerico. Apprendono il mestiere a tu per tu con le aziende che costruiscono i migliori mobili: uno sbocco professionale sicuro per questi giovani. FederlegnoArredo è da tempo presente nelle maggiori fiere e saloni del mobile: da Mosca a Singapore, dal Brasile agli Usa. E dall’importanza delle commesse internazionali nasce l’avvio a ottobre di un corso superiore, per ragazzi dopo la maturità tecnica o liceale, incentrato proprio sul marketing: un corso biennale destinato a 50 allievi. Anche qui risulta fondamentale il dialogo interattivo tra mondo della formazione e aziende del territorio che operano ormai su scala mondiale».Un settore produttivo in costante sviluppo che garantisce la piena occupazione per i giovani falegnami targati Italia.