Economia

Erasmus+. Aumentano gli studenti italiani all'estero

giovedì 6 luglio 2017

Fino al 7 luglio, nella Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi Roma Tre, l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire organizza una serie di incontri con gli istituti di istruzione superiore. Alla tre giorni partecipano i 245 istituti selezionati per le attività di mobilità nell’ambito del Programma Erasmus+ per il 2017. Un momento di confronto e scambio tra gli addetti ai lavori per approfondire gli aspetti gestionali legati al Programma e condividere le buone pratiche. Il 5 luglio sono intervenuti gli istituti di istruzione superiore impegnati nell’ambito dell’International Credit Mobility, la misura che riguarda la mobilità di studenti e staff da e verso i Paesi extraeuropei. Il 6 e 7 luglio gli incontri sono dedicati ai temi della mobilità internazionale tra i Paesi europei che fanno parte del Programma. Per l’occasione, l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire ha fornito i dati definitivi del 2016 e una proiezione dei numeri relativi agli studenti italiani in uscita nel prossimo anno accademico.


«Il 2017 segna una forte crescita nella partecipazione italiana al Programma – dichiara il direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli – grazie anche all’apertura oltre i confini europei. L’interesse del nostro paese verso il programma è sempre stato fra i più alti in Europa, registrando negli ultimi anni un incremento nella mobilità degli studenti universitari e confermando la forte capacità del sistema di istruzione superiore italiano di attrarre studenti, anche provenienti da Paesi extra Europei. Attraverso questi incontri, l’Agenzia intende tracciare un bilancio delle esperienze realizzate dagli istituti beneficiari e rendere ancora più efficiente la gestione delle attività del Programma».

Per l’anno accademico 2017/2018 l’Agenzia ha attribuito i fondi per finanziare le attività di mobilità Erasmus+ di 32.109 studenti italiani. Tuttavia, sulla base dei numeri della partecipazione negli anni precedenti, si stima una crescita di oltre il 40% del numero degli studenti in partenza dagli Atenei italiani, in base a una diversa distribuzione delle borse di mobilità. Ciò significa che gli universitari italiani in uscita nel 2017/18 saranno oltre 41mila.

Per quanto riguarda l’anno accademico in corso (2016/2017), il budget disponibile in Italia per finanziare attività di mobilità e progetti di cooperazione per il settore Università è di 72 milioni di euro. L’Agenzia ha impiegato il 95,6% del budget disponibile e ha utilizzato i fondi restanti per finanziare le borse Erasmus di studenti e personale universitario con bisogni speciali.

Dall'inizio del programma (1987) fino a oggi, gli studenti universitari complessivamente coinvolti a livello europeo hanno superato i quattro milioni. L'Italia ha contribuito per il 10%, posizionandosi tra i quattro principali Paesi per numero di giovani in partenza per esperienze di studio verso destinazioni europee (dopo Spagna, Germania e Francia). Riguardo al tirocinio all’estero, l’Italia ha raggiunto il terzo posto in Europa dopo Francia e Germania.

Se si guarda all’accoglienza il nostro Paese è al quinto posto, poco dopo Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, con 21.915 studenti europei ospitati nelle università italiane nel 2015-16 (anno su cui sono disponibili dati definitivi). Rispetto alla mobilità in uscita, nell’anno accademico 2015-2016 l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire ha ricevuto 245 candidature da parte di Istituti di Istruzione Superiore per le attività di scambio previste con i Paesi del programma, che includono gli Stati membri insieme a Islanda, Turchia, Liechtenstein, Ex Repubblica di Macedonia. Nel corso dell’anno sono partiti dall’Italia 33.977 studenti, di cui 7.666 per tirocinio, principalmente verso Spagna (9.903 studenti), Francia (4.319), Germania (4.036) e Regno Unito (3.082).

Per il 2017/2018 sono stati finanziati 49 istituti di istruzione superiore italiani con un budget di quasi 14 milioni assegnato all’Italia dalla Commissione europea. I fondi finanzieranno 3.386 tra studenti e docenti, (+9% rispetto al 2016), così suddivisi:
• 2.156 mobilità in entrata dai paesi extraeuropei tra studenti, docenti e personale accademico, provenienti principalmente dalla Tunisia (190), Albania (174), Serbia (167), Federazione Russa (135), Ucraina (129)
• 1.230 mobilità in uscita, che dall’Italia hanno come destinazione paesi del resto del mondo, in primis l’Albania (143), seguita dalla Federazione Russa (108), Serbia (103), Tunisia (94), Georgia (61).
Tra le università italiane che riceveranno più studenti dal resto del mondo, il Politecnico di Torino è al primo posto, seguito dall’Università degli Studi di Padova, dall’Università degli Studi della Tuscia, dall’Alma Mater di Bologna e dall’Università degli Studi di Torino. Rispetto alla mobilità verso i paesi extra UE, i primi cinque istituti italiani per numero di studenti in partenza sono l’Alma Mater di Bologna, l’Università degli Studi della Tuscia, il Politecnico di Torino, dall’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Padova.

Lo studente Erasmus che ha scelto l’Europa come destinazione ha un’età media di 23 anni, che diventano 25 per un tirocinante. Nel 59% dei casi è una studentessa, valore che sale al 63% quando lo scopo della mobilità è uno stage in azienda. Spagna, Francia, Germania e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di 6 mesi; gli studenti privilegiano, nell’ordine, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per i tirocini che in media durano tre mesi.