Economia

Opportunità. Con l'enogastronomia possibili 100mila nuovi posti

venerdì 26 ottobre 2012
​Chef e pizzaioli, birrai e sommelier, norcini e produttori, casari e apicoltori. Sono i tanti volti del lavoro enogastronomico in mostra in questi giorni al Salone del gusto di Torino. Pronti a mostrare le loro abilità e, soprattutto, il mestiere che c'è dietro specialità e prelibatezze made in Italy e non solo. E dai mestieri del gusto in arrivo 100mila posti di lavoro, mentre la metà dei giovani preferisce l'agriturismo a un impiego in banca.Emblema della professione enogastronomica, sono oltre 50 gli chef presenti al Salone: cuochi dell'Alleanza con i Presìdi Slow Food, chef italiani stellati, grandi nomi dell'alta cucina internazionale. Alcuni sono protagonisti degli 'Appuntamenti a tavola' e dei 'Teatri del gusto', altri si possono vedere ai fornelli dell''Osteria dell'Alleanza', dove gustare piatti preparati con i migliori prodotti italiani, e della 'Cucina di Terra Madre', dove chef mediorientali, africani, asiatici e sudamericani fanno conoscere le ricette del loro paese. Mentre nella 'Piazza della pizza' si alternano pizzaioli provenienti da ogni parte d'Italia. Oltre che deliziare con le loro pizze cotte nel forno a legna, e preparate con ingredienti dei Presìdi, i 23 pizzaioli sono protagonisti di altrettanti laboratori dedicati al mondo della pizza: tecniche, ingredienti, tradizione e innovazione.
Per i più golosi in visita al Salone, c'è solo l'imbarazzo della scelta tra pasticceri e cioccolatieri da ogni parte del mondo, presenti con le loro dolci produzioni. E, per chi volesse approfondire, numerosi sono i 'Laboratori del gusto sul cioccolato', e tanto di 'Personal shopper' a disposizione per guidare i visitatori lungo la filiera del cacao, dalla fava alla tavoletta.
Come sempre, al Salone, sono presenti anche i professionisti del vino. A cominciare dai produttori: oltre 600 quelli che partecipano alla grande degustazione di 'Slow Wine' di domenica, mille le etichette italiane in 'Enoteca', decine i 'Laboratori del gusto' dedicati. E tantissimi vignerons che si possono incontrare tra gli stand del 'Mercato'. Ma anche i sommelier: la Fisar (Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori) mette la professionalità dei suoi iscritti al servizio dei visitatori nell''Enoteca', per scegliere tra le 1.000 etichette offerte dei migliori vini italiani presenti nella guida 'Slow Wine 2013'.
Spazio anche ai birrai: tanti i micro birrifici italiani presenti con le loro produzioni artigianali, provenienti sia dall'Italia sia dall'estero. Gli appassionati non possono perdersi i tanti i 'Laboratori del gusto' dedicati alla birra, ma è d'obbligo anche una visita al 'British Pub': in oltre 100 mq una selezione delle migliori birre artigianali da Scozia, Inghilterra, Cornovaglia e Yorkshire.
E non mancano i professionisti del cocktail: alle 20,30 di sabato e di domenica, al 'Caffè Letterario' l'esibizione di Michele di Carlo e alle 17,30 di lunedì, al 'Monferrato Circus', appuntamento con la 'Finale Barman Day 2012', una sfida a colpi di shaker tra giovani bar tender, dove vince il miglior cocktail inedito preparato usando ingredienti tipici piemontesi.
Direttamente da campagne e alpeggi, si ritrova a Torino anche l'eccellenza casearia dall'Italia e dal mondo. Tra le bancarelle del grande 'Mercato' si possono incontrare e conoscere i produttori di straordinari formaggi: pastori, casari, affinatori raccontano le loro storie di custodi della biodiversità.
Ancora, nell''Honey Bar', un centinaio di apicoltori addolciscono i palati dei visitatori con degustazioni e analisi sensoriali, e non mancano incontri e dibattiti per approfondire l'affascinante mondo del miele.
Infine, in mostra un mestiere difficile e normalmente tenuto in scarsa considerazione, quello del norcino, ma che resiste nella nostra penisola grazie al lavoro di tanti artigiani che continuano a realizzare prodotti d'eccellenza. A spasso per gli stand, si può avere così la fortuna di assaggiare i migliori salumi del nostro paese: prosciutti, salami, culatelli, porchette. Tante le proposte, offerte anche in alcuni 'Laboratori del gusto', in abbinamento a birre e vini.
Con i nuovi mestieri del gusto, si aprono opportunità per almeno centomila nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni. Grazie alla nascita di nuove professioni che vanno dall'agrigelataio al sommelier della frutta, dall'affinatore di formaggi al birraio a chilometri zero, dal personal trainer dell'orto all'assaggiatore di miele, grappe, olio, dal food blogger sul web al lavoro nei mercati e nelle botteghe degli agricoltori di 'Campagna amica'. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, al Salone del gusto di Torino, sulla base di uno studio effettuato dall'organizzazione degli imprenditori agricoli.
"La crescente attenzione alla qualità dell'alimentazione ha favorito - ha sottolineato Marini - la nascita di nuove e importanti opportunità occupazionali. Una conferma del fatto che l'Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l'Italia, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai suoi punti di forza che sono il nostro territorio, la creatività e l'innovazione nella tradizione che sono elementi non de localizzabili. E' nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper 'fare rete' che - ha precisato Marini - troveremo la forza e l'autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale".
Il boom di aperture dei mercati e delle botteghe degli agricoltori della Coldiretti ha creato peraltro importanti opportunità occupazionali con migliaia di nuovi posti di lavoro nei punti di vendita diretta della rete di 'Campagna amica', della quale fanno parte 4.739 aziende agricole, 877 agriturismo, 1.105 mercati, 178 botteghe, ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani, per un totale di quasi settemila punti vendita.
Nascono come funghi anche i siti web che dispensano consigli sugli acquisti di prodotti alimentari e sulle loro caratteristiche ai 415 mila italiani che dichiarano di partecipare regolarmente a community sul web centrate sul cibo, mentre sono complessivamente oltre 1,4 milioni quelli che ci partecipano, comprendendo coloro che lo fanno di tanto in tanto, secondo la ricerca Coldiretti/Censis.