Economia

Evento. Enogastronomia, eccellenza tutta italiana

Redazione Romana venerdì 4 maggio 2018

Sempre più giovani si avvicinano all'agricoltura e all'agroalimentare. Un comparto di eccellenza che punta alla qualità e all'uso delle nuove tecnologie. 137 miliardi di euro: con un aumento del 2,6%, nel 2017 la produzione alimentare italiana ha scosso i postumi della crisi, guardando ai 190 miliardi, se si considera l’intero settore, comprensivo del primario. Le esportazioni registrano un +7% (fonte Federalimentare) avvicinandoci al fatturato da export enogastronomico di 50 miliardi, sognato a Milano Expo 2015.

Come radicare e rendere permanenti questi dati, finalmente positivi? Se ne è discusso all’Università Luiss Guido Carli, nell’ambito degli Appuntamenti con l’Ingegno, ciclo di incontri sulle eccellenze imprenditoriali del nostro Paese, ideato dal rettore Paola Severino e promosso in collaborazione con il Comitato Leonardo – Italian Quality Committee.

Il secondo appuntamento, dopo quello sulla moda, infatti, aveva per titolo: Il cibo di qualità: i motivi del successo italiano”, e ha raccolto nomi che sono il brand della buona cucina e del grande business, nomi dietro cui ciascuno di noi sa riconoscere, da sempre, un sapore classico: Gian Domenico Auricchio, ad di Gennaro Auricchio Spa; Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero Spa; Lisa Ferrarini, presidente del Gruppo Agroalimentare Ferrarini; Giuseppe Lavazza, vice presidente di Lavazza Spa; Luigi Serra, presidente di Serra Industria Dolciaria e vice presidente esecutivo Luiss; Roberto Amerighi, co-fondatore di Green Jinn; Massimo Bottura, chef dell’Osteria Francescana.

Hanno aperto e guidato i lavori la presidente Luiss Emma Marcegaglia, la magnifica rettore Paola Severino e la presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini. L’evento è stato moderato dal rettore e dalla giornalista Barbara Modesti, caporedattrice Tg1, che per l’occasione ha raccolto immagini preziose, anche dalle teche RAI, per raccontare la storia di un successo tutto italiano che nasce da lontano. È stata una occasione unica per incontrare i leader che hanno portato la cucina e l’impresa italiana nel mondo. Il comparto agro-alimentare si impone come eccellenza per la combinazione di tradizione antica, familiare o locale, e fantasia imprenditoriale capace di boom internazionale, per far sentire tutti “a casa” e “a tavola” pur in lontani Paesi.

«Il settore del food italiano - spiega Paola Severino - è in continuo fermento e questo dinamismo è contagioso anche per la nostra Università sempre attenta a coniugare le competenze tecniche e digitali con quelle legali, economiche e manageriali. La nostra sfida nei prossimi anni è infatti quella di formare nuovi professionisti, offrendo loro ulteriori opportunità di lavoro in settori chiave dell’economia ed in linea con un mercato alla costante ricerca di risorse estremamente qualificate e preparate. Il confronto con le più prestigiose storie di imprenditorialità italiane e l'analisi delle best practices che rendono attraente il sistema Italia, sono insegnamenti fondamentali per i nostri giovani. La nascita di un master in Food Law va in questa direzione, mirando a creare nuove professionalità nel mondo della regolamentazione, commercializzazione e certificazione del cibo di qualità. La dimensione internazionale del corso è sottolineata dagli insegnamenti in inglese».

«Questo incontro è molto importante per dare valore ancora una volta alle eccellenze che contraddistinguono il sistema Paese, come il settore del food, che vede l’Italia leader globale - commenta dal canto suo Emma Marcegaglia -. E proprio da un asset così strategico per la nostra economia in termini di crescita e posti di lavoro, l’Italia deve ripartire, guardando alla nuova generazione di imprenditori e manager che definiranno e guideranno il futuro delle nostre aziende».


«Quello del food è un settore chiave dell’industria italiana, punta di diamante del made in Italy - dichiara Luisa Todini - ben rappresentato anche all’interno del Comitato Leonardo, con 19 associati del settore, grandi multinazionali ma anche pmi che hanno saputo raggiungere primati a livello internazionale in mercati di nicchia del food, con un fatturato complessivo di oltre 15 miliardi di euro e una quota media di export superiore al 58%. Tra le sfide per il futuro, la rivoluzione digitale applicata alla produzione agroalimentare - per la nascita di un’Agricoltura 4.0 che accresca produttività, efficienza energetica, qualità e tracciabilità - e alla distribuzione, con il potenziamento dell’e-commerce, che nel Food ha assunto un’importanza crescente in Italia. Rimane una priorità la lotta all’Italian Sounding ed alla contraffazione alimentare che penalizza fortemente i nostri produttori sia in quote di mercato che in immagine di prodotto. È una battaglia che può essere vinta solo con l’arma della Qualità, di prodotto e di processo».

Prossimo appuntamento con l’Ingegno e le eccellenze del Made in Italy nel 2019 per discutere insieme ai massimi protagonisti di "Arte e design".