Economia

Energia. Enel illumina il Cristo Redentore di Rio

Giuseppe Baselice sabato 19 marzo 2022

Una delle possibili illuminazioni a Led del Cristo Redentore

Era il 12 ottobre 1931 quando Guglielmo Marconi in persona lanciò da Roma, da oltre 10mila chilometri di distanza, il segnale per illuminare per la prima volta il Cristo Redentore, appena costruito sulla collina del Corcovado di Rio de Janeiro dopo quasi 10 anni di lavori. Quasi un secolo dopo, in occasione delle iniziative legate alla ricorrenza dei 90 anni dall’inaugurazione della statua di 38 metri che sovrasta la città carioca (“90 Anos de Luz”), lo scorso 17 marzo il nuovo impianto di illuminazione ecosostenibile è stato presentato sulle note di un altro grande italiano, Giuseppe Verdi, con l’orchestra sinfonica Mariuccia Iacovino che in una notte d’estate baciata dalla luna piena ha eseguito il “Va, pensiero” tratto dal Nabucco, una delle opere più iconiche del compositore emiliano.
Ma è anche italiano il progetto stesso, finanziato da Enel Distribuição Rio de Janeiro, controllata brasiliana di Enel, con un investimento appena inferiore al milione di euro che consolida la presenza del gruppo italiano nel Paese sudamericano, dove è la prima azienda elettrica privata con oltre 18 milioni di clienti e leader nella produzione di energia fotovoltaica e eolica (in totale, contando anche l’idroelettrico, la capacità rinnovabile raggiunge i 4,3 GW). Alla cerimonia hanno partecipato le autorità locali, il country manager di Enel Nicola Cotugno e padre Omar Raposo, rettore del santuario del Cristo Redentore e parroco di São José da Lagoa, che ha dato la benedizione alla nuova vita di quello che è un simbolo della cristianità nel mondo, ma anche un luogo turistico tra i più visitati del pianeta.
Il nuovo impianto di illuminazione del Cristo Redentore è tutto in Led e consentirà di consumare quasi il 70% in meno di energia elettrica per alimentarlo, dimezzando da 280 a 142 i riflettori ma aumentandone l’efficienza. «Il nostro obiettivo era duplice – ha commentato con Avvenire Cotugno, capo di Enel in Brasile dal 2018 –: restituire valore aggiunto alla comunità e partecipare in modo concreto agli obiettivi della transizione energetica. Questo progetto ha un forte valore simbolico: il Cristo Redentore è famoso in tutto il mondo e non solo nella comunità religiosa».

Per Rio si tratta di un momento importante, soprattutto dopo la tragedia che proprio un mese fa ha colpito Petropolis, storica cittadina non distante dal monumento che nel 2007 è stato inserito tra le 7 Meraviglie del mondo moderno (insieme al Colosseo). L’antica dimora dell’imperatore Pedro II è stata infatti travolta a febbraio da una alluvione che ha provocato 210 morti e decine di dispersi.
Un altro segnale inequivocabile della minaccia sempre più incombente dei cambiamenti climatici, anche in un Paese che comunque produce l’80% circa della sua energia elettrica da fonti rinnovabili. «Enel – aggiunge il country manager – ad oggi è presente in 4 Stati del Brasile e vanta già 100.000 punti di illuminazione a Led installati, ma l’obiettivo è crescere in tutto il Paese e decuplicare questo dato. I nuovi impianti sono tra l’altro collegati allo sviluppo delle smart city e quindi alla modernizzazione del Paese». Rio infatti sarà la prima città intelligente del Brasile e lo sarà ancora una volta nel segno dell’Italia, grazie ad Enel ma anche a Tim e Leonardo, che sono partner del progetto che coinvolge sia la “cidade maravilhosa” che l’omonimo Stato.
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