Economia

Economia profetica. Lo sguardo lungo e la testimonianza per cambiare paradigma

Antonio Degl'Innocenti sabato 17 novembre 2018

German Graciano Posso incontra papa Francesco

E'nato il progetto di Economia Profetica con il chiaro obiettivo di dare risposte al bisogno dei poveri e della terra, invitare quindi i "Change-makers" nel mondo dell’economia sociale e solidale a collaborare a livello internazionale. I cambiamenti climatici e l’aumento della disuguaglianza sono alimentati da strutture economiche ingiuste, politiche a breve termine e pratiche di aiuto obsolete. Tante persone, però, in tutto il mondo credono appassionatamente nello sviluppo umano e nella sostenibilità, lavorano instancabilmente per cambiare le regole e chiedere giustizia. Ed è qui che si trovano già esperienze di economia profetica che, spesso, vengono dagli ultimi e mirano al servizio del bene comune. All’origine del progetto c’è una rete internazionale composta da sette organizzazioni: Comunità Papa Giovanni XXIII, Nomadelfia, Movimento globale cattolico del clima, Movimento ATD Quarto Mondo, Associazione Mondo di Comunità e Famiglia, l’iniziativa SlotMob e il Movimento dei Focolari con le sue iniziative Economia di Comunione e Teens for Unity. Una collaborazione che punta a far rete, a proporre modelli economici alternativi, a dar vita ad una piattaforma per conoscersi e ispirarsi a vicenda. Un forte incoraggiamento a proseguire sulla strada di una collaborazione fattiva tra realtà complementari è giunto dalle parole di Papa Francesco, quando ha visitato Nomadelfia e Loppiano lo scorso maggio, comunità che prendono parte al progetto. A Nomadelfia ha detto: «Continuate su questa strada incarnando il modello dell’amore fraterno anche mediante opere e segni visibili nei molteplici contesti dove la carità evangelica vi chiama». E rivolgendosi al piccolo polo imprenditoriale dei Focolari ha ribadito: «L’incisività e la proiezione su vasta scala di questo promettente impegno».Il grande incontro di "Prophetic Economy" a Castel Gandolfo, dal 2 al 4 novembre presso il Centro Mariapoli Internazionale, ha di fatto lanciato questo progetto radunando 500 partecipanti provenienti da oltre 40 Paesi dei cinque continenti.

Con sessioni plenarie, gruppi di lavoro, workshop creativi e sociali, l’evento ha permesso uno scambio interattivo e intergenerazionale. Iniziato come piattaforma internazionale d’incontro, scambio e ispirazione reciproca, l’evento ha varcato la soglia del puro networking ed è diventata spinta e sprone per l’impegno comune. La sfida lanciata da questo evento è quella di essere capaci di inventare nuove vie di collaborazione, per essere più forti, più creativi e riuscire a cambiare gli stili di vita realizzando un’economia più solidale, più giusta e più sostenibile. «Un’economia profetica – ha affermato Jeffrey Sachs, economista di fama mondiale intervenuto all’evento – significa un’economia che opera nella visione dei profeti, e cioè nella visione della giustizia, della pace, di soddisfare i bisogni delle persone più povere, una visione di protezione del creato. Abbiamo bisogno di un’economia di sviluppo sostenibile che significhi un’economia in cui la prosperità è condivisa. Questo è socialmente giusto ed ecologicamente sostenibile». Varia la composizione dei partecipanti: economisti, esperti in ambito economico-finanziario, attivisti del settore ecologico, imprenditori e studenti, persone di diverse culture e credi religiosi, dai nove anni in su. Proprio i giovani ed i ragazzi sono stati protagonisti sia di un programma specifico per la loro età con giochi e interviste ad esperti su temi economici ed ecologici, sia di diversi panel con gli adulti attraverso loro domande, proposte, testimonianze. I ragazzi,che hanno approfondito e raccolto la sfida lanciata dalla FAO di lavorare per vincere la fame nel mondo entro il 2030 (#zerohunger), hanno elaborato a conclusione dell’incontro anche alcune idee concrete: diffondere maggiormente la pratica del "pasto sospeso" cioè chiedere ai ristoratori di coinvolgere i propri clienti nel pagare un pasto per chi ne ha bisogno, in questo modo i locali che aderiscono avranno un bollino #zerohunger; chiedere di introdurre una nuova materia scolastica che abbia per oggetto gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Per capire in concreto l’Economia Profetica basta conoscere la storia della comunità di Pace San José de Apartadò in Colombia, la realtà che ha partecipato al Prophetic Economy Award lanciato in occasione del grande appuntamento internazionale di Castel Gandolfo. Per l’occasione erano 135 le proposte, e la comunità di Pace San José de Apartadò è stata selezionata tra i primi finalisti. Costituita in Colombia nel 1997, come tentativo di rimanere nella propria terra ed opporsi alla violenza che vuole imporre il controllo della terra. La comunità è definita da rigidi regolamenti interni: non prendere parte al conflitto armato, non passare informazioni o aiuti a gruppi belligeranti e non coltivare coca. La comunità richiede ai suoi membri l’impegno in un lavoro comune al fine di creare un sistema economico basato sull’auto-sostenibilità per cibo, economia, energia ed educazione. Lungo gli anni hanno ampliato le loro terre comunitarie e migliorato metodi efficaci di lavoro comunitario per il bene della comunità. Hanno istituito Zone Umanitarie. La comunità di Pace denuncia i crimini nei confronti dei suoi membri in dichiarazioni regolari. German Graciano Posso è il rappresentante legale di questa realtà, testimone vivente e vittima rappresentativa del conflitto armato che gli ha sottratto 13 familiari uccisi a causa della guerra. Dal 1997 ad oggi sono state assassinate quasi 300 persone appartenenti alla sua Comunità composta da circa 500 persone dedite all’agricoltura.