Economia

Cgia. Ecco chi ha vinto la crisi

lunedì 28 luglio 2014
Estetisti, parrucchieri, colf, badanti, camerieri, magazzinieri, pony express sono i lavori che in questi ultimi anni non hanno conosciuto la crisi. Per contro, invece, i ragionieri, gli amministratori delle piccole imprese, i muratori, i carpentieri, i ponteggiatori, i falegnami sono le professioni che hanno registrato le contrazioni occupazionali più preoccupanti.Grazie alla realizzazione di un vero e proprio  “borsino delle professioni”, l’Ufficio studi della Cgia ha stilato una graduatoria dei lavori “top & down”  che si sono registrati tra il 2008 e il 2013.Gli estetisti, i parrucchieri, le colf e le badanti hanno registrato un aumento in termini assoluti pari a oltre 314 mila unità (+71,7%) . Seguono i camerieri, con un incremento di posti di lavoro pari a poco più di 251.500 (+31,5%) e i magazzinieri e i pony express, con oltre 125.600 occupati in più (+43,2%).Appena fuori dal podio troviamo cuochi, baristi e ristoratori, con quasi 123.500 nuovi occupati (+14%) e le attività legate alla guardiania e ai vigilanti non armati. Nonostante l’aumento in valore assoluto di quest’ultimo settore sia stato abbastanza contenuto e pari a quasi 76mila unità, l’incremento percentuale è stato esponenziale: + 182,4 %.Da un punto di vista metodologico, fa sapere la Cgia, per garantire una adeguata rappresentatività statistica sono state considerate le professioni con almeno 100mila occupati che, tutte assieme,  costituiscono oltre il 90% degli occupati presenti in Italia."Gli acconciatori e le estetiste – esordisce Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – stanno conoscendo una profonda evoluzione professionale, dovuta, in particolare, alla scoperta di nuovi ambiti  lavorativi racchiusi tra i campi dell’estetica e dell’immagine e quelli della salute. Negli ultimi tempi si è fatto strada un nuovo concetto del benessere, inteso come cura dello stato psico-fisico  della persona. Grazie a ciò si è avuta una forte espansione del settore con delle ricadute occupazionali, soprattutto tra i giovani, del tutto inaspettate . Per i lavori domestici, invece, è importante sottolineare come in questi ultimi anni  di crisi le italiane siano ritornate a fare le colf e le badanti. Nonostante il peso della componente straniera sfiori ancora l’80% del totale degli occupati in questo settore, tra il 2012 e il 2013 la presenza delle italiane è aumentata di quasi il 5%, mentre gli stranieri sono diminuiti dell’8%".La professione più 'falcidiata'  dalla crisi economica è stata quella dei ragionieri. A fronte di una diminuzione di oltre 441mila unità, in termini percentuali la 'caduta' è stata pesantissima: - 40,1%. Non è andata altrettanto bene nemmeno agli imprenditori e agli amministratori delle piccole imprese che hanno visto ridursi la platea degli occupati di quasi 215 mila unità (-38,4%). La crisi dell’edilizia ha “gettato sulla strada” anche moltissimi muratori, carpentieri e ponteggiatori. In termini assoluti si sono trovati senza un lavoro in oltre 177mila (- 24,7%). Male anche la situazione di artigiani e operai specializzati del legno, del tessile e dell’abbigliamento: la flessione è stata di oltre 109mila unità (-23,9%). Infine, a seguito dei tagli avvenuti in questi ultimi anni anche nel pubblico impiego, gli insegnanti delle scuole secondarie e post-secondarie e le forze di polizia di stato, i vigili urbani e i vigili del fuoco hanno subito una contrazione molto preoccupante: i primi sono diminuiti di quasi 101mila unità (-19,5%), i secondi di oltre 9mila (-23,9%).