Economia

Economia europea. La Bce dichiara guerra alla deflazione

venerdì 21 novembre 2014
​Mario Draghi dichiara "guerra" alla deflazione: "Faremo tutto il possibile per aumentare l'inflazione e per alzare le aspettative il più velocemente possibile come prevede il nostro mandato", ha detto il presidente della Bce a Francoforte al Congresso europeo dei banchieri. "Se la traiettoria attuale della nostra politica non basterà allo scopo e nuovi rischi inflazionistici si materializzeranno interverremo" con altre azioni, ha aggiunto. Le sue parole, assieme al taglio dei tassi da parte della People Bank of China, hanno contribuito a far volare le borse e a fine mattinata Milano segna un rialzo del 2,18%. Lo spread è stabile a 147 punti. "La situazione economica nell'area euro resta difficile", ha sottolineato ancora Draghi. Alla luce anche dell'indice Pmi dell'Eurozona diffuso ieri, "una ripresa più forte è improbabile nei prossimi mesi, con gli ordini in calo per la prima volta da luglio 2013". D'altra parte, ha ribadito, "la fiducia nelle prospettive economiche è fragile e indubbiamente non omogenea, alimentata dai bassi investimenti", ha aggiunto. A preoccupare il presidente della Bce, l'andamento dell'inflazione la cui situazione all'interno dell'area euro si è aggravata ulteriormente nell'ultimo periodo. "Dobbiamo creare un ambiente favorevole al business e agli investimenti". La Bce, ha proseguito, "è impegnata a ricalibrare le dimensioni e il ritmo dell'acquisto di titoli" facendo riferimento esplicito alla Fed e alla Banca cenmtrale del Giappone. Intanto l'Istat segnala che a ottobre aumentano le retribuzioni contrattuali, in rialzo dello 0,1% rispetto a settembre e dell'1% rispetto a ottobre 2013. Sono complessivamente 39 i contratti in attesa di rinnovo (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 7,3 milioni di dipendenti di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego.