Economia

CRISI ED EUROPA. Disoccupazione, Bce: persi 4 milioni di posti

giovedì 11 ottobre 2012

​"Tra l'inizio della crisi economica e finanziaria nel 2008 e i primi mesi del 2010 il numero di posti di lavoro si è ridotto di quasi 4 milioni di unità nell'area dell'euro". Lo sottolinea la Bce nel suo bollettino mensile. In termini storici, tuttavia, spiega l'Eurotower, "data la forte contrazione del Pil, l'aggiustamento dell'occupazione nell'area è stato relativamente contenuto a livello aggregato, ma ha avuto effetti particolarmente rilevanti in alcuni paesi e per particolari categorie di lavoratori. L'eterogeneità delle reazioni nei vari paesi riflette non solo le differenze riguardo la gravità della crisi e le risposte di politica economica, ma anche la diversa natura degli shock economici nell'area dell'euro e la presenza di squilibri antecedenti la crisi". "I mercati del lavoro dell'area dell'euro hanno pagato un caro tributo alla crisi economica e finanziaria. L'occupazione è diminuita ulteriormente nella prima metà del 2012, mentre la disoccupazione ha continuato ad aumentare. I dati delle indagini non segnalano miglioramenti per il prossimo futuro". Lo sottolinea la Bce.Per quanto riguarda l'andamento della disoccupazione di lunga durata ha risentito in misura significativa della crisi. L'incremento iniziale della disoccupazione è stato determinato dai disoccupati che avevano appena perso il lavoro, facendo quindi aumentare rapidamente la disoccupazione a breve termine tra il 2008 e il 2009. Con il protrarsi della crisi e delle difficoltà a trovare un lavoro, il numero di disoccupati di lunga durata (ossia con periodi di disoccupazione superiori a sei mesi) ha iniziato ad aumentare all'inizio del 2009. Nel secondo trimestre del 2010 la disoccupazione di lunga durata nell'area dell'euro ha raggiunto il 67,3 per cento della disoccupazione totale, con un aumento di 7 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2008.SPREAD, RIDUZIONE SIGNIFICATIVE IN ITALIA E SPAGNAFra fine agosto e inizio ottobre la Grecia ha riportato il calo maggiore dello spread, pari a oltre 400 punti base. Lo rileva la Bce, aggiungendo che ''anche l'Italia e la Spagna hanno registrato riduzioni significative, superiori a 100 punti base''. Il consiglio Bce "è pronto" a partire con gli acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà sugli spread, "sempre che le condizioni imposte dai programmi siano integralmente rispettati. Il piano anti-spread ha allontanato i timori di scenari nefasti".

"Le riforme strutturali sono altrettanto essenziali del risanamento dei conti pubblici e delle misure tese a migliorare il funzionamento del settore finanziario". Per aumentare la competitività dei Paesi dell'Eurozona più colpiti dalla crisi, occorrono "riforme incisive dei mercati del lavoro e dei beni e servizi". Lo scrive la Bce registrando i "progressi rimarchevoli nella correzione del costo del lavoro" e dell'andamento delle partite correnti.