Economia

RICETTE ANTICRISI. Def, in arrivo un'agenda per la crescita: si punta a imprese e lavoro

lunedì 16 settembre 2013
''Proseguire gli sforzi'' per ''porre le basi per una crescita solida e sostenibile''. Se lo propone il governo con il Programma nazionale di Riforma, in arrivo con l'aggiornamento del Def (il Documento di economia e finanza diffuso ad aprile), intitolato 'Un'agenda per la crescita'. Nella bozza si sottolinea che la strategia di crescita dovrà puntare su imprese e lavoro.I provvedimenti da attuare ''in via prioritaria'' in questa cornice dovranno riguardare la riduzione del debito, la qualità e l'efficienza della pubblica amministrazione, il sistema finanziario, il mercato del lavoro, le riforme fiscali e la concorrenza. Nella relazione si osserva anche che ''tempi e intensità'' della ripresa si misureranno anche su un quadro di politica economia ''stabile'', sul pagamento dei debiti P.a. (l'obiettivo è di ''proseguire sul monitoraggio e imprimere una ulteriore accelerazione'') e sulla capacità di attrarre investimenti. Per gli investimenti, si sottolinea nella bozza, uno degli strumenti è il piano del governo Destinazione Italia, che sarà veicolo di ''politiche e riforme per migliorare l'ambiente imprenditoriale, aumentare l'attrattività del nostro Paese e valorizzare asset pubblici''.Nel 2014 il debito si attesterà ''secondo le previsioni al 132,2% del Pil''. È quanto si legge nella bozza del Programma nazionale di riforma in arrivo con l'aggiornamento del Def, nel quale si individua la riduzione ''dell'elevatissimo rapporto debito/Pil'' come uno degli obiettivi da perseguire ''in via prioritaria''.Spostare il carico fiscale da ''lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente", ridurre ''il cuneo fiscale, rivedere l'ambito di applicazione delle esenzioni e aliquote ridotte dell'Iva e delle agevolazioni fiscali dirette'', adeguare catasto ai valori di mercato. Sono alcune priorità delle riforme contenute nella bozza del Def.Pareggio di bilancio strutturale e pieno rispetto degli impegni europei, mantenendo il disavanzo entro il 3%, sono il ''perimetro obbligatorio'' per qualsiasi intervento futuro, anche perché l'Italia ''non può permettersi di tornare indietro sulla procedura d'infrazione''. È quanto si legge nella bozza del Programma nazionale di riforma in arrivo con il Def. Quindi per quest'anno ''interventi aggiuntivi di sostegno all'economia'' si potranno fare solo a ''saldi invariati'', con il reperimenti di risorse di copertura.