Economia

Bruxelles. Dall'Ue fondi per lavoratori licenziati

sabato 28 dicembre 2013
Gli aiuti Ue per chi ha perso lavoro continueranno a essere disponibili per il periodo 2014-2020 e saranno estesi a nuove categorie di lavoratori, come gli indipendenti e i lavoratori con contratti a tempo determinato, sulla base dell'accordo approvato dalla plenaria del Parlamento europeo. Questo programma europeo, con una dotazione di 1,05 miliardi di euro per sette anni, entrerà in vigore il 1° gennaio 2014. "Secondo le stime della Commissione, il tasso di reinserimento di coloro che hanno usufruito del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è pari al 48%. Il Parlamento ha combattuto con i governi nazionali per mantenere attivo il fondo per il periodo 2014-2020. Tuttavia, mi auguro che lo stanziamento previsto, pari a 1,05 miliardi di euro contro i 3,5 miliardi di euro del periodo precedente, sarà sufficiente", ha affermato la relatrice Marian Harkin. La relazione è stata approvata con 543 voti a favore, 126 contrari e 22 astensioni.Il Parlamento si è adoperato affinché il campo di applicazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feag) sia nuovamente prorogato per aiutare le persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica (questa misura era in vigore per il periodo 2009-2011), in aggiunta al suo obiettivo primario di contrastare gli effetti della globalizzazione. La soglia per l'attivazione dell'aiuto è di 500 esuberi.Inoltre, nuove categorie di lavoratori potranno beneficiare del Feag, come i lavoratori con contratti a tempo determinato, i lavoratori temporanei e gli indipendenti. Secondo il testo di compromesso e grazie all'intervento del Parlamento, l'aiuto del Feag potrà essere erogato temporaneamente anche ai giovani che non rientrano nelle categorie di studenti, lavoratori o in formazione, purché provengano da zone colpite da licenziamenti.Il sostegno del Feag integra i contributi degli Stati membri per cofinanziare le misure che permettono ai lavoratori in esubero di rientrare nel mercato del lavoro, ma non potranno in alcun caso sostituire i contributi nazionali previsti per la disoccupazione.Su insistenza del Parlamento, il contributo del Feag potrà coprire fino al 60% del costo delle misure, quali l'aiuto per la ricerca di occupazione, la formazione e il sostegno per la creazione di nuove aziende. La Commissione aveva inizialmente proposto di fissare il tetto del contributo Ue al 50%. L'accordo dovrà ora essere approvato dal Consiglio nel suo insieme il 16 dicembre, per permettere al programma di entrare in vigore il 1° gennaio 2014.