Economia

ISTAT. Industria, crolla produzione a ottobre: -6,2% Pil confermato al -2,4% tendenziale annuo

lunedì 10 dicembre 2012
​Nuovo pesante calo per la produzione industriale a ottobre. L'indice calcolato dall'Istat è diminuito dell'1,1% rispetto a settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre l'indice ha registrato una flessione dello 0,5% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l'indice è diminuito del 6,2% in termini tendenziali (i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 21 di ottobre 2011). Si tratta del 14esimo calo consecutivo su base annua. Nella media dei primi dieci mesi dell'anno la produzione è diminuita del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.A ottobre, precisa l'Istat, i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 21 di ottobre 2011. Nella media dei primi dieci mesi dell'anno la produzione è diminuita del 6,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nella media del trimestre agosto-ottobre la flessione è stata dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Nel mese di ottobre si registrano variazioni tendenziali negative in tutti i raggruppamenti principali di industrie: la diminuzione più marcata riguarda i beni intermedi (-8%), ma si registrano cali significativi anche per i beni strumentali (-5,8%), i beni di consumo (-5,5%) e l'energia (-4,4%). I settori dell'industria che risultano in crescita sono: fabbricazione di prodotti chimici (+1,1%) e industrie alimentari, bevande e tabacco (+0,4%). Il settore che registra la diminuzione più ampia è invece quello della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-14,7%), seguito dal settore delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,8%). Il settore produzione di autoveicoli ha registrato una flessione del 26,8%. PIL A -0,2% NEL III TRIMESTRE E -2,4% TENDENZIALE ANNUOll Prodotto interno italiano si è contratto dello 0,2% su base congiunturale nel terzo trimestre dell'anno, per un calo tendenziale del 2,4%. Lo comunica l'Istat sottolineando che si tratta della quinta riduzione congiunturale consecutiva. Il dato conferma la stima preliminare diffusa a metà novembre. Il terzo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2011. La variazione acquisita per il 2012 è pari a -1,9%. Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna sono diminuiti in maniera significativa, con cali dello 0,8% dei consumi finali nazionali e dell'1,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono diminuite dell'1,4%, mentre le esportazioni sono aumentate dello 0,5%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,9 punti percentuali alla crescita del Pil: -0,6 punti i consumi delle famiglie, -0,1 la spesa della Pubblica Amministrazione e -0,2 gli investimenti fissi lordi.La variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito positivamente alla variazione del Pil (rispettivamente 0,2 e 0,6 punti percentuali). In termini congiunturali, il valore aggiunto dell'industria è aumentato dello 0,2%, mentre sono diminuiti quelli dei servizi (-0,2%) e dell'agricoltura (-6,7%). In termini tendenziali, il valore aggiunto ha registrato variazione negative in tutti i settori (-6,7% le costruzioni, -5,1% l'agricoltura, -3,9% l'industria in senso stretto e -1,3% i servizi).