Economia

Iniziativa. ​Paura del volante, così le donne possono superarla

Maurizio Carucci venerdì 26 ottobre 2012
Ci sono donne che hanno superato con successo l’esame per la patente ma che poi, per diversi motivi, si sono sedute pochissime volte alla guida dell’auto. Molto spesso perché a guidare è sempre il marito, o il compagno, che difficilmente è disposto a cedere loro i comandi. In altri casi si tratta di donne che hanno guidato solo nei piccoli centri, oppure che non hanno mai posseduto un’auto, o che per tanti anni non hanno avuto bisogno di prendere la macchina. Ma poi un giorno, a causa di un cambiamento di abitudini, o di un nuovo posto di lavoro più lontano da raggiungere, o anche solo per un desiderio di autonomia,  quelle donne vogliono tornare a guidare. Ma spesso non si sentono sicure di farlo, di saper “andare da sole”, non ricordano alcune nozioni fondamentali della guida, o magari hanno l’incubo del parcheggio.Per questo, per le molte richieste di informazioni e aiuto che sono pervenute, La Nuova Guida ha deciso di lanciare un pacchetto di formazione dedicato alle donne già patentate ma che hanno paura di guidare. E già dai primi casi si riscontrano storie di successo e di soddisfazione.“Le donne in generale hanno un approccio alla guida più emotivo rispetto all’uomo, il quale guida invece in modo più istintivo – racconta Marcella Accogli, titolare di un’autoscuola del gruppo La Nuova Guida - , si sente subito sicuro al volante dopo poche lezioni, e anche se commette degli errori si mette in discussione più difficilmente. Invece la donna  per sentirsi sicura deve avere il tempo di elaborare delle nozioni tecniche, un po’ come a scuola, dove le donne sono più preparate, più precise. Infatti i corsi fatti con il nostro Metodo funzionano perché sono corsi tecnici, scientifici, precisi, progressivi, e  danno una consapevolezza di quello che succede, cosa che argina le paure. E’ un po’ lo stesso approccio dei corsi per la paura di volare. La cosa più bella di questi corsi dedicati alle donne è quando si vede che le allieve si riappropriano della propria autonomia. Ci sono state donne che hanno detto ‘mi è cambiato la vita’ e anche mariti e fidanzati che ci ringraziano per questo”.I corsi riguardano la pratica di guida (e non la teoria). Possono essere di cinque lezioni o più, a seconda del bisogno dell’allieva. Le cose più importanti che questi corsi vanno a restituire sono la capacità di controllo della situazione attraverso il comportamento corretto  e alcune nozioni tecniche fondamentali, la cui consapevolezza, come accade per l’ansia di volare, riduce la paura. Per il controllo della situazione la prima cosa che si va a insegnare è il corretto uso dello sguardo, ovvero dove puntare gli occhi, cosa guardare, a quale lontananza, perché è proprio con gli occhi, e quindi con il cervello, che si controlla tutto, che si governano le situazioni anticipando o evitando i pericoli. Poi, in modo progressivo, si riprende l’uso del volante e del gas, poi del freno, della frizione che è sempre particolarmente critica, i cambi marce in velocità, i parcheggi, le partenze in salita. I corsi sono rivolti a donne di tutte le età, da quelle di trent’anni alle donne tra i cinquanta e sessant’anni anni. Le donne più grandi sono per alcuni versi le donne in cui c’è più bisogno di lavorare perché c’è una paura sedimentata nel tempo. Loro hanno timore soprattutto del comportamento degli altri automobilisti, e sono maggiormente spaventate da tutte le notizie degli incidenti che sentono alla tv, ma sono i casi anche di maggiore soddisfazione. Tra le cose che preoccupano di più c’è l’uso corretto della frizione, il parcheggio, la guida in strade ad alto traffico. Ma in generale il momento più difficile è quando l’istruttore mette in autonomia l’allieva, che a quel punto deve decidere da sola cosa fare. In pratica è l’arrivare a sentirsi pienamente sicura di sé il momento più delicato.“Era da tempo che pensavamo a organizzare dei corsi dedicati alle donne – afferma Emilio Patella, Presidente de La Nuova Guida - volevamo dare una risposta più incisiva alle diverse richieste che ci pervenivano da donne già patentate. E così abbiamo pensato di utilizzare l’approccio del nostro Metodo anche per dei corsi brevi di “ripasso” alla guida. Siamo contenti - continua Patella - del fatto che funzionano e invitiamo tutte le donne a non avere vergogna di affrontare le proprie paure, perché è normale avere dei timori se si perde l’abitudine e la confidenza con la guida”.