Economia

La denuncia. Consumi ed emissioni, i conti non tornano

martedì 28 maggio 2013
Il livello di consumi di carburante e quindi di emissioni di CO2 delle auto nuove dichiarato dalle principali case costruttrici risulta inferiore al dato reale. I marchi tedeschi sarebbero in testa a questa poco lusinghiera classifica con Bmw (+30%),Opel/Vauxhall (+27%) e Mercedes (+26%). Fiat si attesta nella media fra il 20% e il 25% di differenza tra reale e dichiarato insieme a Volkswagen e Ford, mentre Renault, Peugeot Citroen si fermano a +16% e Toyota a +15% rispetto ai dati reali. Questo il quadro che emerge da uno studio pubblicato dall'International Council on Clean Transportation (ICCT), un'Ong che fa ricerca e analisi scientifiche nel settore dei trasporti.
 
Il risultato conferma quanto trovato da altri studi indipendenti. Un altro organismo, il Transport & Environment campaign group, ha trovato ad esempio differenze fino al 50%, individuando almeno 20 trucchi perfettamentelegali usati dalle case automobilistiche per falsare i dati.
 
"I politici europei devono porre fine alla attuale manipolazione dei dati sui consumi di carburante", commenta Greg Archer della ong Transport&Environment, secondo cui i test delle case costruttrici sono "obsoleti, non rappresentativi e contengono diverse scappatoie" per truccare i risultati. A scapito dei clienti, che pagherebbero ogni anno mediamente 300 euro in più di carburante rispetto a quanto dichiarato ufficialmente.
"Limitare le emissioni di CO2 può ridurre il costo della guida, ma solo se queste avvengono nella pratica, non solo sulla carta", afferma Monique Goyens, direttore generale dell'organizzazione europea dei consumatori (BEUC). La proposta di Commissione europea ed Europarlamento di introdurre nel 2017 un nuovo meccanismo di misurazione di consumi ed emissioni di CO2 è attualmente in discussione fra gli Stati membri dell'Ue.