Economia

Verso le Europee. Confcooperative: Italia stritolata da concorrenza sleale

Redazione Economia martedì 14 maggio 2019

"L'Italia sta diventando sempre più un Paese da dove andare via o da cui stare lontano", stritolata dalla concorrenza sleale di paesi come la Bulgaria, con salari da caporalato sotto i 2 euro l'ora, o il Lussemburgo, dove la pressione fiscale reale è addirittura negativa". È il quadro del Focus Censis per l'Assemblea per i 100 anni di Confcooperative.

L'Italia è in fondo alla classifica europea per attrazione di investimenti esteri, pari all 20,3% del Pil nel 2017, peggio di noi fa solo la Grecia. Mentre svetta, terza dopo Romania e Polonia, per numero di espatriati. Sono italiani l'8% dei cittadini europei che lasciano il paese di origine per cercare lavoro in un altro paese Ue28. "Il nostro Paese rischia di trasformarsi nella terra dei sogni traditi e delle opportunità mancate", si legge nel focus. Per trovare lavoro meglio varcare il confine, se si vuole investire meglio stare alla larga. "Questa situazione sta determinando una pressione al ribasso - sottolinea il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini - una condizione di sperequazione su cui si deve necessariamente intervenire, pena il rinvio sine die dell'Unione politica prima ancora che economica e fiscale". "Non possiamo difenderci dalla concorrenza sleale dei paesi extra Ue, ma dobbiamo almeno regolare il cortile di casa nostra. La tolleranza fin qui ammessa, nei confronti di questo stato di cose ha alimentato molti danni economici", continua Gardini facendo un appello agli europarlamentari alla vigilia delle elezioni europee. Secondo il Parlamento europeo, nell'Unione a 28, si perdono ogni anno circa 1.000 miliardi di euro, come mancato gettito a causa dell'evasione e dell'elusione fiscale.

L'assemble celebrativa per i 100 anni di Confcooperative è iniziata con le testimonianze di due cooperanti. Un lungo applauso ha salutato l'ingresso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In platea, seduto accanto al capo dello Stato, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Costituita nel 1919, Confcooperative si ispira alla dottrina sociale della Chiesa e all'enciclica di Papa Leone XIII Rerum Novarum, la Magna Charta dei cattolici impegnati in economia e che assegnano il primato alla persona. "Come da cento anni in qua, la cooperazione non si sottrae a un ruolo di indirizzo e di azione: la difesa del lavoro, la tutela delle comunità più vulnerabili e dell'ambiente, le pari opportunità sono solo alcuni dei filoni su cui siamo impegnati perché sono bisogni di questo presente" ha detto Maurizio Gardini nella sua relazione all'assemblea per i cento anni della confederazione, che conta 18.500 imprese, 525 mila occupati, 66 miliardi di fatturato e oltre 3,2 milioni di soci.