Economia

Contro le intestazioni fittizie. Auto non propria? Chi guida sarà “tracciato”

lunedì 27 ottobre 2014
Novità in vista per coloro che utilizzano per periodi prolungati auto a noleggio o in comodato. A partire dal 3 novembre, infatti, se l'uso del mezzo si protrae oltre i 30 giorni il proprietario e intestatario della carta di circolazione, qualora ovviamente non coincida con l'utilizzatore del veicolo, avrà l'obbligo di comunicare all'archivio nazionale dei veicoli della Motorizzazione Civile i dati di colui che è in possesso di quel veicolo. In caso di omissione è prevista una sanzione di 705 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione.
 
La norma, prevista da una circolare della Motorizzazione del 10 luglio attuativa dell'articolo 94 4 bis del codice della strada, non riguarda però le auto prestate dai familiari. «E' importante precisare - sottolinea infatti il direttore generale della Motorizzazione, Maurizio Vitelli - che la norma esclude tutte le situazioni in cui tra proprietario del veicolo e soggetto che ne dispone ci siano rapporti di parentela. Quindi non riguarda, per esempio, il figlio che guida la macchina del padre o situazioni simili».
 
La norma non si applica anche in caso di ''veicoli che rientrano nella fattispecie dei fringe benefit o delle vetture di servizio''. Tra le categorie incluse, invece, ci sono ''le società di autonoleggio, i veicoli in comodato, quelli di proprietà di minorenni non emancipati ed interdetti, quelli messi a disposizione della pubblica amministrazione a seguito di una pronuncia giudiziaria''. Tutti casi cioè, spiega Vitelli, «in cui era necessario individuare uno strumento che permettesse l'identificazione certa del soggetto responsabile della vettura circolante e di eventuali violazioni al codice della strada e connesse sanzioni. Inoltre - precisa il direttore generale della Motorizzazione - un altro fenomeno che si è voluto contrastare con questa norma è quello delle intestazioni fittizie».
 
Alcune categorie, come quella dei noleggiatori saranno più colpite di altre, «ma tengo a precisare - rileva Vitelli - che il provvedimento prima di essere emanato è stato oggetto di confronto con tutte le categorie interessate: ministero degli Interni, Aniasa, Assilea, Anfia, Unrae, Unasca e Confarca. E tutte si sono dichiarate soddisfatte delle soluzioni adottate».