Economia

BRUXELLES. Rehn: l'Italia continui l'impegno per finanze pubbliche solide

venerdì 3 maggio 2013
​L'Italia è sempre più vicina alla meta: l'uscita dalla procedura europea per deficit eccessivo. Ma resta in recessione e alle prese con un debito e una disoccupazione record. La Commissione europea nelle stime di primavera pubblicate oggi conferma le previsioni del governo di un rapporto deficit/Pil sotto la soglia "invalicabile" del 3% - così l'ha definita il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni - ossia al 2,9% nel 2013 e al 2,5% nel 2014 (la stima del governo è rispettivamente 2,9% e 1,8%) che apre la strada per la chiusura della procedura comunitaria europea. Un traguardo "a portata di mano", secondo Saccomanni e che nel triennio 2013-2015 potrebbe garantire 12 miliardi di liquidità in più per investimenti. Lo stesso commissario, Olli Rehn, ha riconosciuto che il deficit sotto il 3% "facilita l'uscita dell'Italia dalla procedura per deficit eccessivo". La decisione, attesa per il prossimo 29 maggio, verrà presa a condizione che "continui l'impegno per finanze pubbliche solide". Bruxelles attende intanto "con impazienza" i dettaglidel piano di stabilità e del programma di riforme. La Ue rivede però al ribasso le stime di crescita: nel 2013 il Pil italiano scenderà dell'1,3%, per poi risalire dello 0,7% l'anno prossimo. Peggiori anche le previsioni sul debito che aumenta, in seguito alla decisione di sbloccare i debiti della pubblica amministrazione: nel 2013 sarà a quota 131,4% del Pil, per salire ulteriormente al 132,2% nel 2014. Il peso del pagamento dei debiti arretrati è pari a circa il 2,5% nel periodo 2013/2014, stima Bruxelles. Allarmante la situazione del lavoro: il tasso di disoccupazione previsto per quest'anno è pari all'11,8%, mentre salirà al 12,2% nel 2014, anno in cui Bruxelles prevede una "stabilizzazione". Proprio perché il debito pubblico è molto elevato, ha spiegato Rehn,è importante "proseguire la rotta del consolidamento delle finanze" e che l'Italia lavori per "il ritorno dellacompetitività e la capacità di tornare a crescere e creare posti di lavoro".Le previsioni della Commissione Ue sono migliori di quelle diffuse ieri dall'Ocse (Pil -1,5% nel 2013 e +0,5% nel 2014 e deficit/Pil al 3,3% quest'anno e al 3,8% l'anno prossimo) e tengono in considerazione lo sblocco del pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione, che "implica una spesa aggiuntiva pari a circa lo 0,5% del Pil solo quest'anno".DISOCCUPAZIONE UE ALL'11,4%Nell'Unione europea come nell'Eurozona la disoccupazione quest'anno aumenterà rispetto allo scorso anno, ma si stabilizzerà poi nel 2014. Insomma, non diminuirà ma neppure continuerà a crescere. Lo rileva la Commissione europea nelle previsioni economiche di primavera, diffuse oggi a Bruxelles. A fine 2012 l'indice dei senza lavoro nell'Ue era all'11,4%, e alla fine di quest'anno è prevista da Bruxelles al 12,2%. Un dato che secondo le stime dell'esecutivo comunitario resterà invariato nel 2014 (12,1%). Stesso andamento nell'area Euro: a fine 2012 la disoccupazione ha toccato il 10,5%, e nel 2013 toccherà quota 11,1%. Un dato che rimarrà invariato alla fine del 2014 (previsioni sempre per l'11,1%).STIME CRESCITA ITALIA IN CALOL'Italia resta in recessione nel 2013 anche se a partire dalla seconda metà di quest'anno dovrebbero evidenziarsi i primi segnali di stabilizzazione e una moderata ripresa economica, favorita anche dalla recente decisione del governo di rimborsare i debiti arretrati della pubblica amministrazione. È questa la valutazione della Commissione europea, contenuta nel capitolo dedicato all'Italia delle stime di primavera, in cui Bruxelles procede inoltre ad un peggioramento delle proprie stime economiche sul Paese. Per l'anno in corso la Commissione prevede ora una contrazione del Pil pari all'1,3% contro il -1,0% stimato dalla stessa Commissione lo scorso 22 febbraio. Per il 2014 l'indicazione è ora di un +0,7%, rispetto al precedente +0,8%. Nel rapporto la Commissione parla "persistente incertezza e prolungata difficoltà di accesso al credito" come causa del protrarsi della contrazione economica italiana. "Non ci sono segnali chiari di ripresa nel breve termine, dal momento che la fiducia di consumatori e imprese rimane in territorio negativo, indicando un'attività economica ancora in contrazione nella prima metà dell'anno" spiega l'Ue.DEFICIT 2013 RESTA SOTTO SOGLIA 3%La Commissione rivede al rialzo anche le stime di deficit italiano ma - elemento importante - le nuove proiezioni non sfondano comunque il tetto del 3% europeo, soglia oltre il quale potrebbe rendersi necessaria una manovra aggiuntiva da parte del governo. Bruxelles stima un rapporto deficit/Pil al 2,9% per l'anno in corso - rispetto al 2,1% indicato in febbraio - in discesa poi al 2,5% l'anno prossimo (contro il 2,1% della precedente stima. "La proiezione incorpora la decisione del governo di rimborsare i debiti pregressi della PA, che implica una spesa addizionale che ammonta a circa lo 0,5% del PIl solo quest'anno" spiega la Commissione, che precisa: "il gettito fiscale dovrebbe crescere più velocemente rispetto al Pil nominale, grazie al previsto aumento dell'Iva e ad altre imposte indirette, in particolare il bollo sui titoli". Ieri l'Ocse ha invece prospettato per l'Italia un rapporto deficit/Pil al 3,3% quest'anno e addirittura in salita al 3,8% nel 2014. Dopo la presentazione dei numeri dell'Ocse, ieri, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha voluto ribadire che nelle prossime settimane ci potrebbe essere la chiusura da parte della Commissione della procedura per deficit eccessivo dell'Italia. In ulteriore ampliamento invece, secondo le stime della Commissione, il debito pubblico italiano. Anche si sconta l'effetto del pagamento degli arretrati delle PA, che peserà sul rapporto debito/Pil per circa 2,5 punti percentuali complessivi sul biennio 2013-2014. La previsione è ora per un debito pubblico al 131,4% del Pil nel 2013 e al 132,2% nel 2014; le stime precedenti indicavano invece un 127,8% quest'anno, seguito poi da un lieve calo al 127,3% il prossimo.DA RIMBORSO DEBITI PA SOSTEGNO A RIPRESAMa Bruxelles, effetti sul deficit a parte, riconosce il valore di stimolo della recente decisione del governo italiano di iniziare a saldare i debiti arretrati della pubblica amministrazione. "Ci si aspetta che il rimborso dei debiti commerciali della PA sostenga una moderata ripresa a partire dal terzo trimestre del 2013" si legge nel rapporto, che prosegue: "in assenza di rinnovate tensioni sui mercati finanziari e con un miglioramento della fiducia, i consumi privati e gli investimenti dovrebbero stabilizzarsi bella seconda metà del 2013". Gli obiettivi fissati dal Def, da lunedì prossimo in discussione a Camera e Senato, indicano una contrazione del Pil italiano dell'1,3% quest'anno e un'espansione dell'1,3% per il prossimo. D'altra parte, nel rapporto sull'Italia presentato ieri, l'Ocse prospetta per quest'anno un calo del Pil dell'1,5% e dello 0,5% per il prossimo.