Economia

Il futuro di EoF. «Comincia una nuova fase: Economy of Francesco 2.0»

Lucia Capuzzi, inviata ad Assisi domenica 25 settembre 2022

Il catalizzatore è, in chimica, una sostanza capace di aumentare la velocità di una reazione e, al contempo, di rigenerarsi. Una buona metafora della tre giorni di Assisi. Il momento con papa Francesco e la firma del Patto sono stati, al contempo, la conclusione suggestiva di The Economy of Francesco 2022 e il principio di The Economy of Francesco 2.0. Una nuova fase ancora da inventare. «E a farlo devono essere i giovani», sottolinea suor Alessandra Smerilli, segretaria del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, e membro del comitato scientifico di EoF, che accompagna fin dal 2019. Ogni volta che attraversa l’Hogar – il grande hub di legno, al cuore dell’iniziativa –, la religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice impiega decine di minuti: i ragazzi la fermano per un saluto, un selfie, una dedica su uno dei suoi libri. Suor Alessandra non si sottrae, anzi partecipa alla gioia condivisa. Una festa, però, 'composta': il popolo di Eof non è in gita. Dagli adolescenti ai 35enni, tutti sono consapevoli di essere ad Assisi per portare avanti un impegno comune.

Suor Alessandra, riannodiamo i fili del percorso. Sono trascorsi tre anni dall’invito di papa Francesco ai giovani economisti. Già è incredibile…

Questo evento avrebbe dovuto svolgersi tre anni fa. Poi la pandemia ha cambiato i piani. A giudicare dall’esito, forse è stato meglio così. Che cosa ne pensa? Nel maggio 2019, papa Francesco ha rivolto ai giovani l’invito a radunarsi ad Assisi, sottoscrivere un patto e far partire un processo. La pandemia ha cambiato l’ordine del percorso, finendo per rafforzarlo. Siamo partiti dal processo, il quale nel frattempo si è corroborato. Poi questo è diventato un evento che ne è stato il coronamento e, al contempo, il preludio di una nuova tappa. Grazie allo stop forzato, i giovani non sono venuti a presentare idee ma progetti concreti, iniziative già in corso. E questa è una differenza importante. Non parliamo di sogni ma di realtà.

Eppure ci sono quelli che vi accusano di essere solo dei visionari un po’ folli… A chi lo pensa, suggerirei di venire a vedere. Sono stata nei vari villaggi, i dodici gruppi di lavoro in cui i ragazzi si sono suddivisi. E ho visto molta concretezza. Dai giovani bengalesi che stanno aiutando a costituire un sindacato per i lavoratori sfruttati del tessile alle israeliane impegnate nella produzione di carne sintetica.

E ora che cosa accadrà? Che cos’è The Economy of Francesco 2.0? Saranno i giovani a definirlo. Non c’è un piano prestabilito perché non è nello stile di EoF. Gli organizzatori hanno sempre cercato di essere i 'custodi' del processo, incanalandolo quando era necessario senza, però, pretendere di governarlo. Se diciamo che questo è un processo dei giovani, con i giovani, per i giovani, dovranno essere loro a scegliere, a farci capire, anche in base alle proposte emerse nei gruppi di lavoro, dove dirigerci e quali passi compiere.

Lei, economista con esperienza internazionale, crede di avere imparato qualcosa dai giovani partecipanti di EoF in questi tre anni? Ho imparato e continuo a imparare. Questi giovani mi hanno insegnato, con il loro modo di lavorare, innan-zitutto, la flessibilità. Quando sono convinti di qualcosa, vanno avanti anche se non si tratta di un progetto perfettamente strutturato. Hanno uno stile più fluido. Alla fine, però, fanno quel che volevano fare. E questo mi dà tanta speranza. Mi ha anche incantato la capacità di connessione dei ragazzi. Non sono solo nativi digitali ma cittadini del mondo: sanno entrare in relazione immediatamente, soprattutto quando si tratta di dare corpo alle idee. Ho scoperto, inoltre, che sono in grado di dialogare. Qui non abbiamo persone che la pensano necessariamente nello stesso modo, anche in termini di teorie e prospettive economiche. Eppure si ascoltano. E sono abili a trovare ciò che li accomuna invece di sottolineare le differenze.

Qual è il suo sogno per EoF? Che continui per il numero di anni sufficienti a diventare un seme di trasformazione dell’economia. Magari senza fare troppo rumore. La troppa attenzione rischia di bruciare i processi. The Economy of Francesco deve crescere, i suoi ragazzi e ragazze hanno necessità di fortificarsi, di moltiplicare le connessioni, di acquisire ulteriori esperienze e conoscenze. A quel punto, l’economia comincerà a cambiare. umano integrale: mi ha incantato la capacità di connessione di questi ragazzi Suor Alessandra Smerilli