Economia

Lavoro domestico. Sono sempre di più colf e badanti italiane

Maurizio Carucci martedì 18 settembre 2012
Il lavoro domestico non conosce crisi.  Colf e badanti sono in costante aumento. La Romania si conferma il principale Paese di provenienza. Dai dati diffusi dall’Inps, quest’anno si è registrato un aumento dell’8,37% di lavoratori domestici regolarmente iscritti. Secondo l’Istituto nazionale di previdenza sociale, infatti, erano 681mila nel 2011, mentre lo scorso mese di luglio risultavano già oltre 738mila. Ne parliamo con Pierluigi Morelli, presidente di Teleserenità, social network nazionale che opera dal 1995 nel settore socio-sanitario (assistenza privata domiciliare ospedaliera, Telesoccorso, Teleassistenza e Telemedicina per anziani, ammalati e disabili). Come giudica il fenomeno dell’aumento di colf e badanti?
Non mi stupisce affatto, credo che il trend di crescita è destinato a continuare a lungo. Il fenomeno è dovuto principalmente a tre fattori: l'invecchiamento della popolazione e la conseguente necessità di incrementare i servizi di assistenza; il minore tempo a disposizione delle famiglie, che non riescono ad assistere da sole i propri cari; e, molto importante, la diminuzione delle risorse economiche che hanno a disposizione i servizi sociali. Il che è paradossale, visto l'aumento della domanda per i motivi suddetti.
 
E soprattutto quello dell’aumento di italiane che lavorano in questo settore? Questo fenomeno dipende solamente dalla crisi o da altri fattori?  
Indubbiamente la crisi è una delle ragioni principali che spingono le italiane a intraprendere questa professione, ma ritengo che anche lo sgretolamento della famiglia tradizionale abbia messo alcune donne in situazioni difficili, in cui c'è bisogno di trovare un lavoro subito. Ai nostri centri sempre più spesso si rivolgono donne italiane di mezza età, appena separate e a volte anche con figli a carico, signore che prima della separazione magari non lavoravano. Queste persone hanno pochissime possibilità di trovare un lavoro classico, ancora meno in tempo di crisi. Il fatto che poi siano prive di un curriculum professionale certamente non le aiuta. Quindi trovano nell'assistenza agli anziani l'unica possibilità, o quanto meno la più veloce, di trovare un lavoro e poter mantenere in questo modo loro stesse e i propri figli.Come aumentare la professionalità e le tutele sia da parte dei datori che delle lavoratrici?
Riteniamo molto importante il ruolo che svolgono in questo settore le agenzie come la nostra, che garantiscono sia la professionalità della badante che una soluzione rapida e facile per la famiglia. Tenga presente che le famiglie non hanno come obiettivo quello di diventare datori di lavoro: tutta la burocrazia, le pratiche di assunzione e i pagamenti sono solo un fastidio, fonte di ulteriore stress. Le famiglie hanno semplicemente l'esigenza di assistere l'anziano. Dal punto di vista della badante, garantiamo la correttezza del rapporto di lavoro,  la completa messa in regola e soprattutto la continuità del lavoro. Come arginare il sommerso?
A nostro avviso qui lo Stato potrebbe fare molto e ne avrebbe certamente vantaggio in termini di nuove entrate. Suggerisco tre semplici azioni: eliminazione dell'Iva per questo tipo di prestazione sociale; ampliamento delle detrazioni alla famiglia, che attualmente sono irrisorie e non incentivano la famiglia a far emergere il lavoro nero; incentivare e semplificare la nascita e lo sviluppo di imprese come la nostra. Per esempio, non nego che la riforma Fornero ci possa creare difficoltà nelle assunzioni di nuovo personale. Se non si trova una soluzione veloce, le nostre cooperative si troveranno in grande difficoltà, mettendo in pericolo il posto di lavoro di più di 1.000 persone e soprattutto lasciando nei guai migliaia famiglie che da anni ricevono i nostri servizi con soddisfazione reciproca.