Economia

Al volante. Nuova Classe C, qualità senza ostentazione

Gian Piero Piazza martedì 18 marzo 2014

Il prestigio targato Mercedes in un involucro ridotto. Quando, nel 1983, la gamma delle vetture di lusso con il marchio della Stella si arricchì del modello d’ingresso siglato 190, per una legione di automobilisti il desiderio di possedere una Mercedes si tramutò da sogno in realtà. Più abbordabile per dimensioni e prezzo, la 190 era a tutti gli effetti una “vera tedesca” con una prerogativa unica, quella di rappresentare il lusso sostenibile per una fascia di mercato in grande espansione. Di pari passo con l’evoluzione del gusto, la 190 divenne l’antesignana di quella più piccola berlina Mercedes destinata a ottenere un consenso planetario, la Classe C. I dieci milioni di esemplari venduti nel mondo (fra 190 e Classe C), con oltre 2,7 milioni dal 2007 a oggi sono la conferma di un successo che ha introdotto nuovi parametri nel modo di configurare l’auto di classe.

Nata con l’intento di consolidare i successi del passato in un momento tutt’altro che favorevole per il mercato dell’auto, la nuova Classe C ha l’ambizione di interpretare le esigenze di una clientela moderna indirizzata all’acquisto di una vettura dall’ingombro esterno contenuto con un concetto contemporaneo del lusso che predilige la qualità senza ostentazione. La nuova Classe C è anche la Mercedes creata su misura per l’automobilista italiano, sempre più incline a voler trovare su un’auto di segmento inferiore il comfort, la comodità e le dotazioni dei modelli di fascia alta. La nuova Classe C è tutto questo con in sovrappiù il look al tempo stesso raffinato e aggressivo, l’assetto ribassato e l’aerodinamica di una berlina sportiva.

Linea filante caratterizzata dalla muscolosa fiancata percorsa da una doppia nervatura, coda smussata e scenografico muso allungato, la vettura si distingue a prima vista per l’innovativa mascherina “schiacciata” con al centro la stella racchiusa in un cerchio e le due grandi prese d’aria laterali scavate nel paraurti. Più lunga di oltre 9 centimetri rispetto alla versione precedente, la nuova Classe C guadagna in abitabilità e spaziosità interna con un incremento anche del volume del bagagliaio esteso a 480 litri. Ma il salto di qualità immediatamente palpabile è la raffinatezza dei nuovi interni, ispirati alla Classe S e creati dal centro studi Advance Design di Como.

E’ doveroso puntualizzare che sulla nuova Classe C il made in Italy abbonda. Si va dai freni Brembo con speciale disco alleggerito disegnato appositamente per la Classe C, ai sedili realizzati da un’azienda di Gorizia con microfibra ottenuta dal riciclaggio di bottiglie e oggetti in plastica, alla scocca costruita in materiale composito da un’industria specializzata alle porte di Torino.

Per diminuire i consumi e di concerto le emissioni inquinanti, gli ingegneri della casa di Stoccarda sono infatti intervenuti, oltre che sui motori sempre più tecnologici e “puliti”, sulla carrozzeria portante e sulle parti staccate realizzate in alluminio per oltre il 48%, facendo sì che il peso della vettura fosse alleggerito di ben 100 chilogrammi senza intaccarne la robustezza. Va precisato che per Mercedes la lotta ai consumi è da sempre un obiettivo di rilevanza primaria, con risultati che hanno registrato rispetto a 8 anni fa una riduzione del 50% e del 20% sulla serie precedente.

Con abbondanti dotazioni tecnologiche, tra cui il sistema anticollisione con frenata automatica di emergenza fornito di serie, e motori a gasolio e benzina a normativa euro 6, la nuova Classe C è inizialmente disponibile in due versioni diesel, la C220 BlueTEC da 170 cv e la C250 BlueTEC da 204 cv con relativi prezzi a partire da 39.670 e 45.340 euro. La gamma sarà successivamente completata con le versioni benzina da 116 e 136 cv e con la C300 ibrida da 204 cv.