Economia

Buoni spesa. CGM lancia il portale "Cura Italia"

Paolo Pittaluga sabato 4 aprile 2020

Iniziativa del gruppo CGM

"I Comuni del nostro Paese sono le istituzioni più prossime ai cittadini e quelle che ogni giorno si trovano a dover affrontare le esigenze pratiche ed immediate della popolazione. In questa fase di emergenza abbiamo deciso di mettere a disposizione gratuitamente la nostra infrastruttura digitale per aiutare i Comuni ad erogare i buoni spesa per le persone più fragili". Le parole del presidente di CGM, Giuseppe Bruno, spiegano l’iniziativa di CGM gruppo cooperativo denominata “Cura Italia”, ideata per i Comuni italiani al fine di erogare i buoni spesa ai cittadini come previsto dal decreto del 28 marzo. Vuole essere uno strumento digitale pratico per l’erogazione dei buoni spesa alle persone fragili.

curaitalia.cgmwelfare.it garantisce una gestione facilitata permettendo di raccogliere online le richieste dei cittadini, ottenere una verifica dei soggetti che effettivamente hanno una necessità e l’immediata attivazione dei buoni spesa alimentari per i soggetti realmente bisognosi. I cittadini selezionati hanno a disposizione un proprio account e il Comune potrà controllare in tempo reale gli utilizzi e i consumi dei buoni. La piattaforma, inoltre, semplifica anche il lavoro del terzo settore impegnato alla distribuzione.

Cgm ha sottoposto ad ANCI una proposta di accordo finalizzato a mettere a disposizione gratuitamente per tutti i Comuni italiani questo strumento.

"Abbiamo pensato di realizzare per i Comuni una piattaforma che permetta di gestire con facilità l'incombenza del virus" spiega Martina Tombari, responsabile cgmwelfare.

Nella prima fase dell’emergenza, il gruppo cooperativo CGM ha scelto di mettere a servizio delle comunità l’esperienza maturata in campo di welfare aziendale e territoriale, implementando soluzioni tecnologiche e organizzative adatte a garantire di raggiungere i cittadini con servizi di cura essenziali. Sono state avviate tre sperimentazioni di piattaforme dedicate al welfare territoriale (a Biella, Sondrio e Matera) e da questi progetti pilota è stato possibile trarre importanti elementi di apprendimento, riconducibili all’adattamento dei servizi di welfare al contesto, alla duttilità dello strumento digitale e alla velocità con cui questo può rispondere alle esigenze mutate delle comunità.