Economia

Il caso. Dal bonus terme un giro d'affari da 200 milioni. Il click day si inceppa

Redazione Economia lunedì 8 novembre 2021

Lo stabilimento di Boario Terme in provincia di Brescia

Doveva essere il giorno del bonus terme, l’agevolazione introdotta dal governo per dare un po’ di respiro ad un settore duramente colpito dal lockdown, ma qualcosa non ha funzionato. Alle 12 di oggi si dovevano aprire le prenotazioni presso le strutture termali accreditate, ma è stata una falsa partenza. Per via delle troppe richieste il sito bonusterme.invitalia.it (riservato ai 500 enti termali e quindi, progettato e testato per questi numeri) è stato sospeso per motivi tecnici.

Invitalia ha spiegato che le prenotazioni potranno essere fatte a partire da domani, martedì, direttamente sui siti delle strutture termali. Il bonus consiste in uno sconto del 100% sul prezzo d'acquisto dei servizi termali prescelti, fino a un massimo di 200 euro. È individuale, non cedibile e svincolato dall'acquisto di ulteriori servizi. Possono farne richiesta tutti i cittadini maggiorenni senza limiti di Isee e senza limiti legati al nucleo familiare ci saranno 60 giorni di tempo dalla data di emissione per iniziare i trattamenti. Le risorse a disposizione per la misura agevolativa sono però limitate: 53 milioni di euro. E sembra che siano già esaurite visto che ci sono 500mila italiani che hanno fatto domanda per usufruirne.

QUI LE STRUTTURE ACCREDITATE

A fare i conti in tasca al governo è il Codacons: secondo l’associazione dei consumatori i fondi stanziati appaiono del tutto insufficienti, perché se si acquisteranno pacchetti e servizi fino ad arrivare al tetto massimo di 200 euro ci saranno solo 265mila fortunati che potranno beneficiare dell'incentivo.

Il bonus piace invece, e molto, alle aziende del settore. «Il bonus è stata una grande idea per avvicinare gli italiani alle terme» sottolinea Massimo Caputi, presidente di Federterme. La Toscana è la Regione più attiva. Infatti su 400mila richieste di bonus terme attivate in tutta Italia, circa 100mila ad oggi riguardano strutture della Toscana. Le strutture accreditate sono 186, in testa c’è in questo caso il Veneto con 74 strutture seguito dalla Campania con 24 realtà. Secondo un’indagine di Cna Turismo e Commercio si tratta di un giro d'affari superiore ai 200 milioni di euro generato da 260 mila turisti e dai loro 500 mila pernottamenti. Le regioni maggiormente favorite dal provvedimento saranno Campania, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Lombardia, Trentino Alto Adige, Sicilia e Calabria.