Economia

La tendenza. Birra, l'arte che crea lavoro. Ma serve formazione ad hoc

Paolo Pittaluga giovedì 20 giugno 2019

La birra non solo soddisfa il gusto. Ma pure, particolare non trascurabile, crea occupazione! E questo è un aspetto sul quale riflettere basti pensare che dal 2015 al 2017 gli occupati del settore sono aumentati del 5%, ossia 4.400 persone sono entrate nel segmento. Un numero che corrisponde al doppio dell’andamento nazionale dove, in base ai dati Istat, l’incremento è stato del 2%. Un’oasi felice dove ogni giorno trovano lavoro 6 persone.

Dati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Birra realizzato da Althesys per conto della Fondazione Birra Moretti. Un dato particolarmente interessante è che grazie alla solidità strutturale del comparto e a un trend di crescita costante negli ultimi anni il settore è sempre più attrattivo, soprattutto per i giovani, che riconoscono nell’industria della birra un’opportunità professionale. Una conferma arriva dall’anzianità dei dipendenti: in un mondo del lavoro fatto di carriere discontinue e di tempo determinato, il 50% delle persone sono assunte da più di 10 anni. E un altro 33% è in azienda da almeno 5 anni. Inoltre, dei 3,49 miliardi di euro di valore aggiunto creato dal comparto, il 71% (2,47 miliardi di euro) viene destinato alla remunerazione lorda dei lavoratori, sostenendo così l’economia familiare. Si tratta, però, e questo rappresenta un altro aspetto di rilievo, di un lavoro che richiede grandi competenze e la ricerca mette in luce almeno 15 profili altamente specializzati che variano dagli esperti di materie prime, da quelli della realizzazione del prodotto birra ad ambiti legati a vendita e promozione.

Un lavoro, quindi, in piena evoluzione dove serve fare formazione come richiesto dall’85% delle imprese della filiera. Ma sulla formazione sorgono problemi che vanno superati. L’offerta universitaria italiana infatti si limita a pochi corsi della laurea in Scienze e tecnologie alimentari, mentre fuori confine, al contrario, ci sono molte Università e istituti tecnici che offrono percorsi di laurea, sia triennale che specialistica, focalizzati sul settore, oltre a numerosi corsi professionalizzanti che toccano aspetti più manageriali del business e quelli legati alla valorizzazione del prodotto finale. Per colmare questo gap è nata l’Università della Birra a Milano, voluta da Heineken Italia, che si propone con lo slogan "imparare sul campo" e si presenta come un approfondimento teorico e pratico sui fondamentali del mondo della birra, dalle materie prime alle dinamiche di mercato, dedicato ai professionisti del settore.