Economia

IL RAPPORTO. Bankitalia: disoccupati oltre l'11% Ma il ministero: toni ansiogeni

venerdì 15 ottobre 2010
«Le prospettive sul mercato del lavoro rimangono incerte» e a farne le spese sono soprattutto i giovani tra i 15 e i 24 anni il cui tasso di disoccupazione continua a essere più di tre volte maggiore della media. Lo sottolinea la Banca d'Italia nel Bollettino economico, osservando che il tasso di disoccupazione reale, che comprende lavoratori scoraggiati e ore di Cig, viaggia oltre l'11%. «Sul mercato del lavoro - spiega l'istituto di Via Nazionale - a qualche segnale positivo, come il lieve recupero del numero di occupati nella prima metà dell'anno e l'intensificata attività di ricerca di personale da parte delle imprese, se ne affiancano altri più incerti, come le aspettative sui livellioccupazionali rilevate da recenti inchieste presso le imprese».Per Bankitalia, «i segnali, pur deboli, di ripresa sono confermati dall'intensificata attività di ricerca di personale da parte delle imprese: nel secondo trimestre il numero di posti vacanti è salito allo 0,7% in rapporto agli occupati (0,2 punti percentuali in più rispetto a un anno prima)».L'andamento del tasso di disoccupazione, sottolinea l'istituto di Via Nazionale, «ha riflesso soprattutto quello della partecipazione al mercato del lavoro (in aumento in primavera, in diminuzione in luglio e in agosto). Al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato, all'8,5% nel secondo trimestre; sarebbe sceso in luglio e in agosto. «Una misura più ampia del grado di sottoutilizzo dell'offerta di lavoro che include i lavoratori scoraggiati e l'equivalente delle ore della Cassa integrazione guadagni (Cig) - si osserva nel Bollettino -  collocherebbe tale tasso sopra l'11%. Il tasso di disoccupazione continua a essere più di tre volte maggiore tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni».La crescita dell'occupazione, spiega la Banca d'Italia, «ha riguardato esclusivamente le regioni del Centro (0,6%, al netto dei fattori stagionali tra il primo e il secondo trimestre dell'anno in corso), a fronte della sostanziale stabilità in quelle del Nord e dell'ulteriore riduzione registrata nel Mezzogiorno (-0,1%). A livello settoriale, la ripresa dell'occupazione ha interessato il terziario (0,1%), le costruzioni (0,5%) e, in misura più intensa, l'agricoltura (1,9%), mentre è proseguito il calo nell'industria in senso stretto (-0,4%). I CONSUMILa Banca d'Italia cita così «le immatricolazioni di auto, al netto della componente stagionale e degli effetti di calendario, che sono cresciute debolmente nel terzo trimestre (dopo la caduta nella prima metà dell'anno), collocandosi su livelli inferiori a quelli dell'inizio del 2009».Il clima di fiducia delle imprese del commercio, spiega Via Nazionale, è peggiorato durante l'estate. Secondo l'indicatore calcolato dall'Istat, il volume delle vendite al dettaglio ha ristagnato nei tre mesi terminanti in luglio. «Segnali più positivi - nota la Banca d'Italia - provengono dall'indice del clima di fiducia dei consumatori che nell'estate ha interrotto il calo in atto dall'inizio del 2010, segnando un parziale recupero in settembre».IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA«Il commento sull'andamento delle entrate tributarie dei primi tre trimestri 2010 pubblicato a pagina 43 del Bollettino economico della Banca d'Italia ha toni inutilmente ansiogeni». È quanto si legge in una nota del Ministero dell'Economia e delle Finanze. «Il presunto "crollo" delle entrate tributarie è esclusivamente dovuto al venir meno quest'anno di entrate una tantum registrate nel 2009. Le entrate - conclude la nota - sono perfettamente in linea con le previsioni, come già segnalato dal Dipartimento delle Finanze».IL COMMENTO DI SACCONI «Commento solo dati Eurostat, non commento dati esoterici». Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, al suo arrivo al Forum di Coldiretti, in merito ai dati sull'occupazione reale salita all'11% diffusi da Bankitalia.