Economia

Legge 53. Arrivano i nuovi fondi per la conciliazione famiglia-lavoro

Daniele Cirioli lunedì 6 giugno 2011

Una mano alle imprese che vogliono facilitare ai dipendenti la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita familiare. Sono in arrivo, infatti, risorse per 15 milioni di euro da destinare al finanziamento dei progetti di “conciliazione tra famiglia e lavoro” disciplinato dalla legge n. 53/2000 (la riforma dei congedi parentali, provvedimento confluito nel dlgs n. 151/2001: il T.U. Maternità). A prevederli un apposito Bando, che sarà presentato mercoledì 8 giugno presso la sala stampa di Palazzo Chigi, che svincola le risorse dell’anno 2010. Le istanze di finanziamento si presentano in due termini: 13 luglio e 28 ottobre.

Il bando (soggetto a pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) finanzia le cosiddette “azioni positive”, cioè le «misure dirette a sostenere i soggetti con responsabilità genitoriali o familiari, attraverso la rimozione degli ostacoli alla realizzazione del principio di uguaglianza sostanziale in ambito familiare e lavorativo e la promozione della qualità delle relazioni familiari grazie ad un maggiore equilibrio tra vita privata e vita professionale». 

Le domande di finanziamento possono essere presentate da datori di lavoro privati (sia imprese che professionisti), nonché da Asl e aziende ospedaliere. I progetti per i quali viene chiesto il contributo sono valutati in base ai criteri di innovatività, concretezza, efficacia, economicità e sostenibilità, con diritto a un punteggio supplementare nei casi in cui l’azione positiva sia rivolta in misura prevalente a destinatari (lavoratori) con figli disabili o minori di 12 anni (15 anni in caso di affido o adozione) o quando il proponente è una piccola impresa in cui lavori in maniera abituale e prevalente anche il titolare. 

I progetti destinati ai lavoratori dipendenti possono essere finanziati per un importo massimo di 500 mila euro e devono concludersi entro due anni, potendo riguardare forme di flessibilità degli orari e dell’organizzazione del lavoro, come per esempio part-time reversibile, telelavoro, orario flessibile in entrata e in uscita, oppure azioni dirette a favorire il reinserimento dei lavoratori dopo periodi di assenza dal lavoro di almeno due mesi a titolo di congedo di maternità, paternità o parentale. Per i lavoratori autonomi, invece, l’importo massimo finanziabile è di 35 mila euro per i progetti diretti a consentire al titolare, per esigenze legate alla maternità o alla presenza di figli minori o disabili, di attivare una sostituzione o una collaborazione. 

In via ordinaria la domanda di finanziamento ha scadenza quadrimestrale potendosi presentare entro il 10 febbraio, il 10 giugno e il 10 ottobre di ogni anno. Tuttavia una diversa indicazione è possibile fornirla nel bando che dispone il finanziamento. Il bando per l’anno 2011 fissa due diversi termini: 13 luglio e 28 ottobre 2011. Le istanze vanno presentate utilizzando l’apposita procedura telematica (online).