Economia

Crisi. Banche, prestiti in calo a novembre

venerdì 10 gennaio 2014
I prestiti al settore privato a novembre hanno registrato una contrazione su base annua del 4,3% contro un calo del 3,7% segnato ad ottobre. Lo rileva Bankitalia nella consueta rilevazione dei bilanci bancari. I prestiti alle famiglie sono scesi dell'1,5% sui dodici mesi dall'1,3% del mese precedente mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 6% (-4,9% a ottobre). Sempre a novembre il tasso di crescita sui 12 mesi dei depositi privati è stato del 6,1% (5,4% a ottobre). La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è invece diminuita del 7,3% sui dodici mesi (-7% a ottobre). Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è risultato pari al 22,8% rispetto al 22,9% registrato ad ottobre I tassi d'interesse sui finanziamenti erogati a novembre alle famiglie per l'acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,86%, in lieve calo dal 3,90% di ottobre. I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a un milione di euro sono risultati pari al 4,38%(4,47 nel mese precedente) mentre quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a un milione al 2,76% (2,84% a ottobre). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,99% posizionandosi sullo stesso livello del mese precedente."È incredibile che imprese e famiglie stiano fallendo ma le banche si tengano i soldi". Lo afferma il Codacons commentando i dati Bankitalia su prestiti a imprese e famiglie. "Se proprio quando gli italiani necessitano di prestiti e di liquidità, le banche smettono di fare il loro mestiere di far circolare la moneta e prestare soldi, è evidente - aggiunge il Codacons - che il sistema economico si inceppa. Le banche, insomma, continuano imperterrite nel loro vecchio vizio di dare i soldi solo a chi ce li ha già o è troppo grande per fallire. "Ecco perché - prosegue il Codacons - il Governo dovrebbe intervenire seriamente per riformarle, aumentando la concorrenza nel settore, eliminando, ad esempio, balzelli anacronistici come le commissioni di istruttoria veloce e riducendo privilegi assurdi, come i compensi d'oro ed i super bonus dei banchieri, che dovrebbero essere decisi dagli azionisti e non dai consigli di amministrazione. Inoltre vanno vietati bonus in caso di acquisizioni e vendite, onde evitare conflitti di interessi. Infine, se quelle poche volte che le banche prestano i soldi lo fanno con tassi usurari, è evidente che si cade dalla padella alla brace". Per questo - conclude il Codacons - "si invita chi è strozzato dalle rate del mutuo o di un prestito a partecipare all'azione legale del Codacons, verificando se ha superato i tassi soglia previsti dalla legge.