Economia

POLITICA ECONOMICA. Invalidi, si torna al 74% Più controlli dell'Inps

Eugenio Fatigante mercoledì 7 luglio 2010
Il governo ci ripensa sull’assistenza ai disabili. Niente da fare, invece, per le Regioni e gli enti locali. La maggioranza sistema, dopo un lungo incontro in Senato fra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il relatore Antonio Azzollini, i "grandi temi" della manovra in commissione Bilancio, dove l’esame del decreto si allunga: si va avanti ancora fino a oggi (quando saranno presentati gli ultimi emendamenti su sicurezza e "tredicesime", Fisco per le imprese e "certificati verdi"), mentre l’approdo in aula slitta a domani, giovedì 8, e la votazione finale (con la già annunciata fiducia) sarà il 14.Invalidi: è marcia indietro «Cancelliamo la norma, si tornerà al 74% per tutti» per avere accesso all’assegno d’invalidità, ha annunciato Azzollini dopo la riunione con Tremonti. La manovra aveva innalzato questa soglia all’85% e un primo emendamento del relatore aveva escluso dall’aumento le patologie più gravi, ma questo non era bastato a frenare le critiche per una norma che colpiva tutti, anziché i soli casi di frode accertata. Proprio per rafforzare quest’ultimo profilo, è stato inoltre deciso di aumentare dai 200mila già previsti a 250mila i controlli per scovare i falsi invalidi. «Quindi massimo rispetto per i veri invalidi e lotta intransigente ai falsi», ha sintetizzato Azzollini. Il ripristino della soglia al 74% avrà un costo di 80 milioni, ma la relazione tecnica della Ragioneria dello Stato all’emendamento di ieri specifica che l’incremento disposto delle verifiche «risulta congruo a compensare i maggiori oneri». E Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl, ha assicurato che «vigileremo fino all’ultimo» sulla nuova proposta.Regioni: i tagli rimangonoPer un problema risolto, uno (ben più oneroso quanto alle cifre) rimasto. «Non cambia niente, approveremo l’emendamento sul Patto di stabilità che ho già presentato nei giorni scorsi», ha annunciato Azzollini riguardo al capitolo dei risparmi (per 4 miliardi nel 2011 e 4,5 nel 2012) che dovranno dare le Regioni. Resta immutata l’entità dei tagli, con l’unica concessione che a decidere, in versione "fai da te", i criteri con cui realizzarli (con un premio per gli enti più virtuosi) sarà la Conferenza Stato-Regioni, entro 3 mesi dall’entrata in vigore. La modifica conferma anche in 4 miliardi nei 2 anni i tagli ai Comuni e in 800 milioni quelli alle Province; e sposta da fine 2010 a fine 2011 la data entro cui i Comuni sotto i 30mila abitanti che hanno creato società dovranno liquidarle.Il fronte con le autonomie locali resta dunque aperto (vedi a lato), come testimoniato dal comunicato in cui Tremonti ha volutamente commentato l’annuncio, fatto dal presidente della Toscana Enrico Rossi, sulla chiusura di 7 uffici all’estero: «Indica senso di responsabilità», ha affermato il ministro. Anche dalla Sardegna è giunto un segnale di cura dimagrante: Ugo Cappellacci ha fatto sapere che ridurrà del 20% la sua indennità, allo stesso modo degli assessori, e del 50% il parco auto. In compenso, un altro emendamento del relatore viene incontro alla Regione Sicilia, escludendo dal taglio delle spese quella per la proroga dei contratti per gli Lsu. Prorogate infine (con un rincaro delle accise sulle sigarette) al 20 dicembre le tasse sospese in Abruzzo per gli autonomi.