Economia

Assopiscine. Il settore chiede modalità e tempi della ripresa

Redazione economia mercoledì 13 maggio 2020

La vasca della Piscina delle Rose, a Roma, nel quartiere dell'Eur

Il mondo delle piscine chiede attenzione per non rischiare di essere tagliato fuori dalla ripresa post-emergenza Coronavirus e dalla fase 2 ormai in corso da oltre una settimana. L’appello alla politica per non sottovalutare un settore importante dell’economia italiana (e ad oggi ancora fermo) arriva dal presidente di Assopiscine, Ferruccio Alessandria. “È oggi necessario poter conoscere, con la prospettiva di tempi certi e definiti, comunque in linea con le indicazioni di tutela della salute e di attenzione alla sicurezza che la situazione pandemica in via di progressivo contenimento ancora esige, le scelte di orientamento sui futuri comportamenti che dovranno essere osservati per poter ambire a godere delle risorse del nostro territorio per quanto riguarda il bene comune dell’acqua”, sostiene il numero uno dell’Associazione italiana costruttori di piscine.

Gli ultimi dati sui contagi lasciano pensare che il peggio sia alle spalle e inducono a un cauto ottimismo: “L’avanzare sempre più consolidato della stagione estiva sostenuto dall’evoluzione costante della minore incidenza dei dati sanitari, induce sempre più a sperare in un auspicabile recupero di almeno una parte dell’attività balneare che la miriade di impianti piscina che punteggiano il territorio nazionale si attende”, sottolinea Alessandria. Il presidente di Assopiscine evidenzia l’importanza di conoscere con un minimo di anticipo le decisioni che riguardano il settore, in modo tale da arrivare preparati all’appuntamento con la ripartenza: “Occorre anche tempo per l’allestimento degli impianti secondo le nuove norme che gli organismi deputati hanno in corso di elaborazione e dovrebbero essere promosse nel minor tempo possibile, essendo il medesimo funzionale alla riattivazione degli impianti e ad allestire le condizioni di esercizio; ciò chiederà tempo quando non anche necessità di investimenti economici”. La ripresa insomma non può essere improvvisata: “Parliamo di un’attività che necessita di studio, applicazione, ragionamento e preparazione diligente ed efficace”.