Economia

Riforma. Aspi ridotta ai lavoratori di cooperative

Daniele Cirioli mercoledì 19 giugno 2013

​Brutte notizie per i lavoratori soci di cooperative. L’ultima riforma del mercato del lavoro ha fissato per loro una riduzione della nuova indennità di disoccupazione. Per l’anno 2013, infatti, spetta loro un’Aspi (e mini-Aspi) d’importo pari al 20 per cento della misura dell’indennità ordinaria, ossia un importo decurtato dell’80 per cento. In soldoni significa che se ha una retribuzione mensile di 1.000 euro, in caso di perdita del posto di lavoro, il socio lavoratore di coop avrà diritto a percepire l’Aspi (o mini-Aspi) d’importo mensile pari a 150 euro rispetto ai 750 di misura ordinaria percepiti da tutti gli altri lavoratori. A stabilirlo è il decreto 25 gennaio 2013 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio scorso.

Il decreto dà attuazione al particolare regime transitorio previsto dalla riforma Fornero del mercato del lavoro in materia di nuova indennità di disoccupazione (Aspi e mini-Aspi). Infatti, la legge n. 92/2012 ha stabilito di mantenere in vita le riduzioni previste per i contributi destinati al finanziamento dell’ex indennità di disoccupazione (1,31 per cento + 0,30 per cento), come nel caso delle cooperative, contributi confluiti al finanziamento dell’Aspi. Inoltre, ha previsto la possibilità di disporre, subordinatamente a un decreto annuale del ministro del lavoro d’intesa con il ministro dell’economia, l’allineamento graduale all’aliquota dell’1,31 per cento con incrementi annuali dello 0,26 per cento dal 2013 al 2016 e dello 0,27 per cento per l’anno 2017, nonché al contributo dello 0,3 per cento con incrementi annuali dello 0,06 per cento dal 2013 al 2017.

Sempre la riforma Fornero ha previsto che, durante il periodo di riallineamento dell’aliquota contributiva, con decreto annuale si sarebbero dovute rideterminare le prestazioni Aspi e mini Aspi in funzione dell’effettiva contribuzione versata. Tanto che l’Inps, nella circolare n. 140/2012, nel disporre l’applicazione dei contributi ridotti per l’anno 2013 (0,26 per cento + 0,06 per cento), aveva precisato che, laddove non fosse arrivato il decreto di riduzione delle prestazioni, avrebbe richiesto il versamento della contribuzione piena (cioè la differenza). Il recupero dei contributi è scongiurato perché il decreto è arrivato ed è stato pubblicato sulla GU n. 113/2013. Stabilisce che ai lavoratori soci di coop di lavoro le indennità Aspi e mini Aspi sono liquidate, per il 2013, in misura proporzionale all’aliquota effettiva di contribuzione, ossia per un importo pari al 20 per cento della misura ordinaria. Poiché l’Aspi è, ordinariamente, pari al 75 per cento della “retribuzione media mensile” fino a 1.180,00 euro più la quota del 25 per cento della differenza tra la “retribuzione media mensile” e il limite di 1.180,00 euro, nei casi in cui la “retribuzione media mensile” è superiore a 1.180,00 euro, ne deriva che l’Aspi ridotta sarà pari al 15 per cento della “retribuzione media mensile” fino a 1.180,00 euro più, eventualmente, la quota del 5 per cento della differenza tra “retribuzione media mensile” e 1.180,00 euro. La mini Aspi è determinata alla stessa maniera dell’Aspi.