Economia

L'iniziativa. Arriva la piattaforma online della gratuità a 360 gradi

Maurizio Carucci martedì 14 maggio 2019

Il team di "Favori in Rete"

«Inizialmente l’idea era quella di creare una piattaforma digitale che consentisse agli studenti universitari di "passare letteralmente" i propri appunti ai loro "colleghi" che a causa di menomazioni fisiche o disabilità non sono in grado di prendere appunti. Poi insieme con i colleghi, abbiamo esteso l’idea ai diversi contesti sociali di problematicità (momentanea o permanente) e abbiamo individuato la quota di mercato segmentando il target tra quei soggetti accomunati dalla mancanza di persone a cui chiedere aiuto». Valentina Zullo, cofondatrice di Favori In Rete, è entusiasta. E racconta molto volentieri la genesi di questa iniziativa che coniuga economia sociale, solidarietà, sussidiarietà e nuove tecnologie. La piattaforma è il risultato di uno studio multidisciplinare iniziato a marzo del 2017 che ha ricevuto nell’ottobre del 2018 una menzione speciale dall’Università del Molise.

L’idea sfrutta il modello dell’economia della condivisione (sharing economy) ponendola al servizio del sociale, nasce a seguito di un tirocinio sperimentale svolto a Campobasso. In estrema sintesi Favori In Rete è una piattaforma digitale gratuita che collega domanda e offerta di faccende della vita quotidiana, capace di soddisfare le esigenze di qualsiasi membro della società (dei giovani, degli adulti, degli anziani o dei disabili, dei genitori, dei disoccupati, delle persone in carriera eccetera). «Per "favore" – spiega Valentina – si intende una qualunque azione, ordinaria o quotidiana, che non richiede particolari competenze e che può essere svolta nel giro di poche ore. Favori In Rete metterà in contatto richieste ed offerte geograficamente vicine di soggetti che saranno al contempo i fruitori e lavoratori dei servizi della piattaforma. I favori sono suddivisi in due categorie: favore con transazioni monetarie (per esempio fare la spesa); favore senza transazioni monetarie (per esempio portare a spasso cane)».

Gli utenti sono definiti "richiedente" e "offerente". Il primo pubblica sulla piattaforma, attraverso un apposito modulo precompilato, una richiesta di svolgimento del favore avendo cura di specificare tutte le informazioni necessarie per il suo corretto espletamento. A tale richiesta verranno suggeriti "offerenti" dell’area geografica vicina e sarà il 'richiedente' a scegliere. Non vi sono implicazioni fiscali perché non vi è nessun profitto, tuttavia Favori In Rete ha creato i pacchetti di FirCoin per ridurre l’effetto eccessivo della "duplice tassazione" (per esempio sullo svolgimento di un favore del valore di 2 euro ricevere solo 1,09 euro a causa della percentuale sul transato dei Pos). Il pacchetto è l’insieme di FirCoin (letteralmente moneta di Favori In Rete) che un utente può convertire in euro o altresì, può utilizzarli per richiedere favori.

Attualmente la piattaforma è gestita da Valentina e altri cinque neolaureati del Sud Italia. Alessandra, esperta della Sicurezza Informatica, nel ruolo di data architect (responsabile dell’organizzazione, dell’integrazione e della sicurezza dati); Gabriele, specialista dell’Analisi delle Reti Informatiche, nel ruolo di back- end developer (sviluppo della logica dell’applicazione sever-side); Giuseppe, laureando magistrale in Reti e tecnologie Software nel ruolo di sviluppatore della parte mobile; Alessia, laureanda magistrale in Ingegneria edile-architettonica con il ruolo di graphic designer ( si occupa della parte visuale-comunicativa della piattaforma); Antonio, laureando magistrale in Economia e Finanza, nel ruolo di market developer (gestione strategica del sito).

«Nelle prossime settimane – conclude la cofondatrice – sarà lanciata un’applicazione mobile per Ios e Android e sarà aperta una sezione del sito dedicato ai Service e Shop ( che permette alle attività commerciali di pagare sotto forma di sponsor un proprio spazio nel form di richiesta/ ricerca dei favori). L’obiettivo nel breve periodo è aumentare la visibilità della piattaforma, nel lungo periodo puntiamo a incrementare le collaborazioni pubblico-privato per creare reti di cura e assistenza».